Cristina Ferri

Errori da non commettere nelle relazioni (seguendo Jane Austen)

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE Vi frequentate da poco, lui non ci pensa minimamente a mettere la fede al dito, e tu non hai alcuna voglia di perdere la tua indipendenza né tantomeno le tue abitudini. Ma come comportarsi davanti ad alcune situazioni di tentennamento in cui lui sembra volersi prendere gioco di te? Jane Austen, in un’epoca così lontana dalla nostra, ci parla di relazioni, e ci presenta alcuni elementi che possono rivelarsi tossici quali una prima impressione sbagliata o il non sapere ciò che si vuole. Prima impressione sbagliata Un abito scelto con cura, quel paio di tacchi scomodi ma tuttavia favolosi che tieni chiusi nella scatola per paura di sciuparli, un buon profumo e il giusto taglio di capelli possono senza dubbio essere un ottimo requisito per fare una buona impressione al primo appuntamento. Persino Marianne è indecisa su quale abito di mussola indossare… Tuttavia, l’aspetto estetico non basta per definire una persona, così come “il sentito dire”. Non possiamo precluderci una conoscenza ancora prima di aver passato una serata insieme a qualcuno. Il basarsi sulla storia raccontata da una nostra amica o da un certo Tal de Tali non può essere sufficiente. L’unico risultato che si ottiene è quello di un quadro errato della persona che abbiamo davanti. Lo sa bene Lizzie, la quale forma nella mente un profilo di Darcy del tutto sbagliato. Dunque, perché distruggere tutto e fermarci alla prima impressione? Non sapere ciò che si vuole L’appuntamento è andato bene, sei emozionata e non sai se vi rivedrete. Ma forse dopo tanti anni passati a cercare la persona giusta adesso hai il terrore di rinunciare alla tua indipendenza. Non sapere ciò che si vuole è senza dubbio il primo errore nel quale si può cadere all’inizio di una relazione. Vediamo Jane Austen, ad esempio. Edmund non sa chi corteggiare, e questo produce un unico risultato: quando si trova davanti la ragazza che gli piace sul serio, non viene creduto. Frivolezza nei rapporti Il bel Willoughby accantona l’inizio di una conoscenza solo per vanità ed egocentrismo. Dopotutto Marianne la conosce da poco, con lei si è divertito, ma adesso basta: è ora di guardare al futuro, e l’incontro con una donna più ricca, dunque meno “complicata” di lei gli fa accantonare la relazione. Risultato: una volta raggiunto il suo obiettivo, si rende conto di aver buttato alle ortiche una relazione che avrebbe potuto anche divenire importante. L’ascolto delle malelingue Se non vuoi gettarti sul letto in preda ai singhiozzi come la povera Marianne o chiuderti in camera come Anne Elliot per paura di incontrare la persona che ti sei fatta sfuggire a causa della persuasione allora smettila di ascoltare il giudizio degli altri. Ti fa stare bene? Al diavolo le malelingue.

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Il tiramisù di Samantha – Sindrome del cuore in ostaggio

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui La vita di Samantha è a colori e va dall’arancione al rosa, dal giallo al marrone, anche se il suo capo la costringe al grigio triste. Eppure, sembra che alle volte dentro di lei ci siano ombre che minano la sua serenità. Una fra queste, il rapporto con la famiglia acquisita. Come nella favola di Cenerentola, Samantha ha due sorellastre terribili: Valeria e Amelie, le figlie di Tania, la nuova compagna di suo padre. E si sa, è proprio durante le riunioni di famiglia che tende a uscire il meglio (e il peggio) di ognuno di noi. Durante un pranzo in cui Sam era incaricata di portare il dolce, Valeria non manca occasione di umiliarla: «Scusa, Samantha!» esclama. «Ma le uova…» fissa il tiramisù come se potesse esplodere da un momento all’altro. «Sono quelle del discount vicino a casa tua, vero?» E ancora: «Sai che le stanno ritirando, vero? Un lotto intero. Pare contenesse…» si ferma. «Salmonella!» Finge talmente bene, che nei giorni successivi dirà di essersi ammalata sul serio. Ovviamente il tiramisù di Sam non ha nulla che non vada, e racchiude i sentimenti di una figlia amorevole che prova in tutti i modi a far funzionare le cose: È solo per mio papà. Non voglio che ci stia male. Per amore. È solo per questo che sopporto. Proviamo a rifare insieme il Tiramisù di Samantha Ingredienti (per circa 6 persone) 3 uova 100 g zucchero 250 g mascarpone 200 g savoiardi 200 ml caffè Cacao amaro in polvere q.b. Preparazione Prepara il caffè e lascialo raffreddare. Dividi i tuorli dagli albumi. Monta i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema chiara e spumosa. Aggiungi il mascarpone e mescola fino a creare una crema liscia. Monta a neve ferma gli albumi e incorporali delicatamente alla crema di mascarpone. Inzuppa i savoiardi nel caffè e disponili in una pirofila. Copri con metà della crema, fai un altro strato di savoiardi e termina con la crema. Livella e spolvera con cacao amaro. Metti in frigo per almeno 3-4 ore.

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Il dolce preferito di Elisabetta II

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE Il dolce preferito di Elisabetta II Il dolce preferito dalla Regina Elisabetta II era la Chocolate Biscuit Cake, una torta di biscotti al cioccolato. Curiosità Il suo chef personale, Darren McGrady, attesta che Elisabetta amava molto questa torta e che, proprio per questo motivo, veniva servita ogni giorno. Vediamo insieme una ricetta semplice da rifare a casa: La Chocolate Biscuit Cake di Elisabetta II Ingredienti: 300 g di biscotti secchi 200 g di cioccolato fondente 100 g di burro 100 ml di panna fresca (o latte intero) 2 cucchiai di cacao amaro 2 cucchiai di miele (o zucchero, opzionale) Preparazione: Spezza i biscotti in una ciotola in pezzi grossi (non sbriciolarli troppo). In un pentolino, sciogli il burro, poi aggiungi la panna, il cioccolato spezzettato, il cacao e il miele. Mescola tutto a fuoco basso fino a ottenere una crema liscia e lucida. Versa la crema calda sui biscotti e mescola fin quando non sono tutti ricoperti. Versa il composto in uno stampo foderato con carta forno, pressando bene con un cucchiaio. Livella la superficie, copri con pellicola e metti in frigo per almeno 4 ore. Buon appetito!

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I consigli beauty di Cleopatra

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui Consigli di bellezza di Cleopatra: dal kajal alla cura dell’emicrania Negli articoli precedenti dedicati ai segreti beauty delle regine abbiamo visto consigli di ogni tipo. Dal lavaggio dei capelli con uova e cognac per renderli folti e lucidi agli impacchi corpo con la carne di vitello cruda; dalla ginnastica al carbonato di piombo per nascondere le cicatrici sul viso. Quest’oggi parleremo di piccoli consigli di bellezza che ci vengono proprio da Cleopatra. La sovrana era infatti una vera esperta in unguenti, olii ed erbe medicinali, e conosceva ogni piccolo dettaglio di medicina estetica. Il kajal, ad esempio, proteggeva gli occhi e preveniva la congiuntivite; l’incenso era utile per lenire la secchezza della pelle e l’invecchiamento cutaneo, mentre il sangue di tartaruga o aceto poteva proteggere la bellezza dei denti e prevenire l’alito cattivo. Il kajal come protezione L’occhio truccato di Cleopatra non era un caso. Il kajal si diffonde come rimedio di protezione delle infezioni agli occhi. Scurire le palpebre impediva inoltre di restare abbagliati dal sole. La corteccia di salice come cura dell’emicrania Cleopatra utilizzava inoltre coriandolo o la corteccia di salice per curare l’emicrania. Vediamo insieme una ricetta facile a base di coriandolo da spalmare sul pane. Ingredienti: 1 mazzetto di coriandolo fresco 1 spicchio di aglio 2 cucchiai di succo di limone 4 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di aceto di vino bianco (facoltativo) ½ peperoncino fresco o un pizzico di peperoncino secco Sale e pepe q.b. Preparazione: Lava bene il coriandolo e asciugalo. Metti nel mixer: coriandolo, aglio, succo di lime, olio, aceto, peperoncino, sale e pepe. Frulla fino ad ottenere una salsa liscia Assaggia e aggiusta di sale/lime se necessario.

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Cleopatra, una sovrana diffamata

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE Cleopatra, una sovrana diffamata Il primo amore Il primo amore di Cleopatra non fu Marco Antonio, ma Giulio Cesare. Lui restò ammaliato dal suo fascino sin dal primo istante. Da questa relazione, che si fondava su scopi politici, nacque Cesarione. Cleopatra e Marco Antonio Da Shakespeare al film di Joseph Mankiewicz con Elizabeth Taylor e Richard Burton, la storia tra Antonio e Cleopatra ha fatto sognare milioni di lettori e telespettatori. Il primo incontro L’incontro fra i due avvenne in maniera programmata a Tarso, in Turchia, su una nave dove Cleopatra gli apparve vestita come la dea dell’amore e della bellezza. Tra i due scoppiò un improvviso colpo di fulmine. Cleopatra, col suo fascino, riusciva ad ammaliare anche le personalità più forti. Ma i due erano legati non solo dalla passione ma anche da un comune progetto politico. Donna poliglotta e intelligentissima (parlava ben otto lingue), la sua figura viene tutt’oggi associata a quella di una femme fatale, una mangiatrice di uomini, e tutto a causa di Ottaviano Augusto, il quale si prodigò per screditarla dopo la sua morte. Cleopatra venne accusata di essere responsabile della guerra, la tentazione che aveva ammaliato Marco Antonio e sedotto Cesare. E tu, lo sapevi? Segui Land Magazine per non perderti altri articoli simili

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