recensioni

Starduster: fumetto per bambini?

Ho letto di recente Starduster, di Elisa Pocetta, pubblicato da Astra – Star Comics qualche anno fa. I disegni sono bellissimi ma… intanto, prima domanda: è un fumetto o una graphic novel? Per rispondere, devo prima chiarire una cosa: per fumetto si intende un prodotto che “nasce seriale”, cioè una storia che nasce già per essere pubblicata a puntate, mentre una graphic novel è una storia autoconclusiva e pubblicata in un unico volume. Quindi, Starduster è l’uno o l’altro? Direi una graphic novel, nonostante il finale dia degli indizi su un potenziale seguito. Non ho però trovato le puntate successive, quindi non è uscito in forma di serie, ergo non possiamo considerarlo un fumetto. Altra domanda: è per bambini? Direi NI. Nel senso, non vi sono nudità, allusioni sessuali, violenza, ma per comprendere appieno alcune frasi e alcuni disegni serve un minimo di maturità e di storia personale. Lo ritengo quindi adatto dai 9 anni in su, per la fascia dei pre-teen. È un fantasy, ma tocca molti aspetti cari ai pre adolescenti: l’ingresso alle scuole medie, il sentirsi diversi, l’essere considerati “alieni” o “strambi” dagli altri, la scoperta di sé e della propria forza personale, l’amicizia. I colori sono stupendi, la stampa è davvero ottima, la storia è semplice pur senza essere banale, ci sono sentimenti e anche avventura. Direi proprio che lo promuovo.

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“Cose che ti dico mentre dormi” di Enrica Tesio – Recensione

«Cala la notte, si è fatto tardi. Le luci si spengono e le case pure. Tutti vanno a dormire, ma nel silenzio una donna rinuncia al sonno e, vegliando sulle persone che ama, rivolge a ciascuna una carezza fatta di parole impronunciabili alla luce del sole, perché si sa: il buio ha un sentire diverso, sussurrato e più sincero e, solo al buio, il desiderio è anche coraggio della verità». Enrica Tesio fa ridere. Questa, per chi ha già letto qualcosa di suo, è una certezza inossidabile.  I suoi testi, ricchi di humor e spensieratezza, sono degli strappa-sorrisi. Ma a me, devo dirlo, più che ridere Enrica Tesio ha sempre fatto piangere. I suoi libri, romanzi o storie autobiografiche che siano, come l’ultimo pubblicato, contengono una nostalgia profonda, viscerale. Una nostalgia quasi sempre riferita ai figli. Figli che crescono, e per il fatto di crescere provocano una voragine nei genitori, quella voglia di tornare a riprendersi quell’ora perduta quando erano bambini e l’adolescenza, così ben descritta dalla Tesio, era ancora un’idea astratta, o soltanto un ricordo sbiadito della nostra. In questo libro Enrica si rivolge alle figure fondamentali della sua vita: i genitori, i figli, il partner. Ci parla, anzi parla a loro, mentre dormono, quando le parole escono meglio, in sincerità, raccontando ricordi e cose del presente da un’altra angolatura. I destinatari diventano così persone che ti sembra di aver conosciuto, protagonisti di vicende che hai l’impressione di aver vissuto anche tu. Perché l’autrice scrive di vita, e le pagine sono vive, fresche, così piene di quella vita che ti sembra non riescano quasi a contenerla. Il quotidiano nella scrittura della Tesio non è mai banale, diventa bellezza. A volte dolore, a volte rabbia, fatica. Spesso, ancora quella nostalgia che affiora. La Tesio ha l’assoluta capacità di inanellare le parole al posto giusto, come se uscissero naturali senza ragionarci troppo, un fluido del pensiero, parole colloquiali ma ricche di significati e soprattutto capaci di farci dire quella cosa che rende un libro tra i più degni di essere letti: lo provo anch’io. Quelle nostalgie sono anche nostre, le proviamo anche noi alla stessa maniera, ma lei è capace di dirlo. Allora, se volete ricordare i vostri figli da piccoli, immaginarli un po’ cresciuti, e ridere, ridere tanto, ma anche un po’ piangere, questo libro fa per voi.

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Gli Spookies – un libro per pre-teen

Ho letto di recente “Gli Spookies – Il mistero dei ricordi scomparsi” di Maurizio Furini e Federico Chemello, illustrato da Ste Tirasso, edito da Sassi. Ho deciso di scriverne una recensione, a seguito dell’articolo sullo Scrivere per ragazzi e della ricerca autori da parte di First Letter editrice (per la nuova collana S.E.PT, dedicata ai pre-teen). “Gli Spookies”, uscito qualche anno fa, è secondo me un esempio di libro che funziona per questa fascia d’età. Perchè funziona? Che dire, se ne facessero una serie di libri o tv, con altre avventure di questi giovanissimi cacciatori di mostri, sicuramente li leggerei o li guarderei!

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AI GRANDI BISOGNA SEMPRE SPIEGARE TUTTO!

Un classico senza tempo, in versione fumetto! Quando ho aperto il pacchetto ricevuto da Tunué mi si sono illuminati gli occhi: eccoli lì, l’aviatore e il piccolo principe! È stato come ritrovare dei vecchi amici, in una nuova veste colorata e fresca. Ricordo che la prima volta, leggendo “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegare tutto ogni volta” rimasi colpita: davvero si poteva dire, anzi scrivere? Davvero noi bambini capivamo più degli adulti? Quanto mi entusiasmò quella frase! E quanti disegni di elefanti dentro a serpenti realizzai, andando poi a mostrarli ai diversi adulti della mia vita per vedere se avrebbero detto “è un cappello!”. Che bella sorpresa quindi trovare questa nuova versione del Piccolo Principe! Edizione curata e colorata, in pieno stile Tunué, perfetta per avvicinare i più piccoli ai classici della letteratura. La storia, riscritta da Andrea Laprovitera,è illustrata da Alessandro Germani. La magia, dolcezza e profondità del Piccolo Principe, della rosa, della pecora, del piccolo pianeta, ci aspettano ancora una volta fra le pagine del fumetto! Non lasciamocele scappare!

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Un baule pieno di vit(e)

“Il baule del capitano” è una storia d’amore.  Il capitano Spellhorst non va più per mare. Passa le sue giornate in due modi: se sono buone, passeggia; in caso contrario rimane a letto a fissare il soffitto. In uno di quei giorni buoni, camminando camminando arriva davanti ad un negozio di giocattoli e rimane folgorato da un burattino in particolare. Ma non può comprare solo quello, deve comprare tutto il set della storia. È così che cinque burattini entrano nella sua vita (e nel suo baule) e accompagnano il lettore alla scoperta della storia.  Una storia divisa in atti, come a teatro. Kate DiCamillo ci racconta, con l’aiuto delle suggestive illustrazioni in bianco e nero di Julie Morstad, l’animo del capitano. Grazie alla traduzione di Giacomo Rabbi, il libro è uscito da poco per Giunti.  Ricordandoci come fondamentalmente ognuno interpreti un personaggio, DiCamillo ci porta, con una scrittura dolce e poetica, in un viaggio – non viaggio.  L’acquisto dei burattini da parte del capitano è l’inizio ma anche il punto di svolta della storia.  Il libro è stampato con caratteri grandi, che sulle pagine hanno ampio respiro. La storia è semplice eppure contiene moltissime sfumature e momenti di vera poesia, per questo la ritengo adatta dagli 8 anni in su.  In ognuno dei burattini possiamo trovare caratteristiche specifiche, come la dolcezza o la superbia. Il libro per questo diventa utilizzabile anche con pre adolescenti e adolescenti, che possono identificarsi / schierarsi con il burattino che più somiglia a loro.  Assolutamente consigliato anche come regalo. 

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