Lo chaperon in epoca vittoriana
Dal vocabolario Treccani: ‹šaprõ′› s. m., fr. [uso fig. di chaperon «cappuccio», dim. di chape «cappa»]. – 1. Donna, per lo più anziana, che un tempo accompagnava una giovane nubile di buona famiglia ai ricevimenti, nei viaggi e sim., per salvaguardarne la rispettabilità. 2. estens. Chi introduce qualcuno in un ambiente nuovo, spec. mondano: fare da chaperon. Treccani Vocabolario Perché, tra tutti gli argomenti e i personaggi interessanti legati all’Epoca Vittoriana, proprio la Chaperon? Da quando leggo romanzi o assaporo film storici, se compare questa figura all’apparenza marginale, sobbalzo per un attimo, immaginando di essere chiamata dalla mia Signora, per una passeggiata di coppia. La penso relegata in un angolo, silenziosa ad osservare ogni movimento, ogni sussurro. Oltre alla tensione e all’emozione della dama in questione, mi chiedo cosa prova la Chaperon e… se accadesse oggi, ho la netta sensazione che sarei imbarazzata oltre ogni misura. Forse mi manterrei a distanza, fingendo di guardare altrove, completamente paonazza in volto per paura di udire qualche sconceria da dover riportare ad una madre curiosa. Mi sentirei d’intralcio, eccome. In Epoca Vittoriana non era così. Lo/la Chaperon stessa, pur sentendosi in qualche modo d’ostacolo, considerava il suo ruolo normale, anzi indispensabile per salvaguardare la rispettabilità di una ragazza di buona famiglia. Quasi sicuramente amava spettegolare con la servitù o le proprie amicizie, di quanto accadeva durante le uscite, ritenendosi onorata di coprire un incarico tanto ragguardevole. La Chaperon non apparteneva solo alla servitù ma poteva essere anziana, una zia zitella, o una sorella minore. Il termine, importato dalla Francia, deriva dalla Falconeria, o meglio, da un cappuccio in cuoio con cui veniva interamente coperta la testa di un uccello rapace, ad eccezione del rostro, al fine di ammansirlo privandolo di stimoli visivi. L’imposizione e il decoro dettato dall’essere accompagnati da questa figura, limitava il rischio legato al sesso prima del matrimonio, o mirava a evitare situazioni ed incontri pericolosi per l’incolumità di una vergine altolocata di qualsiasi età. In un secondo momento, diventò ancor più indispensabile perché permetteva la sicurezza della dama in viaggio, nei ricevimenti o durante un incontro. Anche gli uomini non ne erano esentati durante il corteggiamento. Le regole erano molto rigide. Ad esempio, un uomo e una donna potevano solo toccarsi la mano, non oltre. Una signorina perbene non si doveva voltare a guardare i giovanotti e così via. La reputazione prima di tutto! Nell’epoca attuale il termine Chaperon viene utilizzato anche in senso scherzoso: è l’accompagnatore che impedisce qualsiasi azione sventata e prematura o chi introduce qualcuno in un contesto a lui insolito. Per darvi una chicca, “Le modelle Dolce & Gabbana percorrono la grande scalinata circondate da due ali di chaperon, pronti a tendere la mano per sorreggerle durante la discesa”. Con questa piccola curiosità, vi saluto e… alla prossima! Precedente Successivo
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