Milan Kundera – 1° aprile 1929-11 luglio 2023

Di Cristina Ferri

Milan Kundera 1° aprile 1929- 11 luglio 2023 (Insegnante di letterature comparate, saggista, scrittore, drammaturgo, poeta, appassionato di musica e pianoforte)

Tutti noi consideriamo impensabile che l’amore della nostra vita possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso, riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere; che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita. – Milan Kundera

Gli studi

Nato a Brno, nell’allora Cecoslovacchia, il 1º aprile del 1929, Kundera studia letteratura e musica a Praga. Suo padre era direttore di Accademia musicale nonché noto pianista, e la sua influenza lo porta a studiare musica sin da bambino.

Si laurea alla Scuola di Cinema e diventa insegnante di letterature comparate. Iscritto al Partito Comunista, è tuttavia costretto a lasciare la cattedra per essersi schierato apertamente, nel 1968 a favore della Primavera di Praga.

La Francia

La Francia rappresenta una tappa importante per la sua vita. Kundera ottiene la cittadinanza francese dopo aver perso quella cecoslovacca a seguito della pubblicazione de Il libro del riso e dell’oblio. Ma la questione politica toccherà anche le sue opere che di fatto vengono proibite in Cecoslovacchia dopo la Primavera di Praga.

I romanzi più recenti sono infatti scritti in francese e solo in seguito Kundera ne ha permesso la traduzione in lingua ceca. Nel 2006 darà il consenso di pubblicazione del suo romanzo più noto, L’insostenibile leggerezza dell’essere, anche nella Repubblica Ceca.

Muore a Parigi, all’età di 94 anni l’11 luglio 2023, a 94 anni.

La sua opera più celebre: L’insostenibile leggerezza dell’essere

Trama

“Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere” (Italo Calvino). “Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla “compassione” verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose”. (Pietro Citati).

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