Un suggerimento di lettura per affrontare il tema
Spesso e volentieri parenti, amici o estranei rivolgono alle coppie la domanda: “ma quando fate un bambino?”. Ma anche “quando fate un fratellino / sorellina?” praticamente appena hai partorito il primo figlio.
Ma che succede se un figlio non arriva? Oppure se già solo averne uno è costato immensa fatica, sforzi fisici e magari anche economici?
Il sito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) stima che in Italia il 15% delle coppie sia infertile. L’infertilità può dipendere in ugual misura dalla donna e dall’uomo. Il 15% significa una coppia su sei, praticamente. Bisogna ovviamente distinguere tra infertilità (impossibilità di portare a termine una gravidanza con la nascita di un bambino sano) e sterilità (incapacità di concepire). Ciò significa che una coppia su sei in Italia trova difficoltà nel portare avanti una gravidanza, con conseguenze fisiche e psicologiche importanti e purtroppo spesso molto sottovalutate. Le cause dell’infertilità possono essere molteplici e non intendo affrontarle in questo articolo. Voglio invece soffermarmi sulle aspettative sociali che circondano ogni coppia, in particolare queste coppie.
Purtroppo spesso anche i sanitari, oltre che parenti e amici, dopo una gravidanza dicono “vabbè dai, potete sempre riprovare”. Oppure sottovalutano l’impatto emotivo del lutto (perchè è un lutto, a tutti gli effetti, anche quello perinatale) sul genitore e sulla coppia.
Altre volte sono i figli stessi che, per desiderio personale o perchè anche loro spinti dalla comunità, a chiedere con insistenza un fratellino o una sorellina. Ma che fare se questo fratellino o sorellina non arriva? Non è facile non poter soddisfare le aspettative, che siano della società o del figlio primogenito.
Anche per questo motivo ho scritto la storia di Fortunata. I Signori Giraffa aspettano a lungo il loro cucciolo, a differenza di tanti altri animali che li circondano. Poi, quando finalmente il cucciolo arriva, è speciale, diverso dagli altri (ed anche questo può succedere, nei casi di infertilità).
Consiglio questo libro, tra gli altri, soprattutto ai genitori che si trovano in questa situazione, perchè possa essere una lettura di partenza per parlare di infertilità e di diversità con i loro figli e con il resto della comunità.
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