Le razze umane non esistono, ma in America sì

Ormai lo sappiamo: la genetica moderna ha ampiamente dimostrato che non ci sono discriminanti che dividono l’umanità in gruppi razziali nettamente separati. In altre parole, le differenze genetiche tra le persone all’interno di una presunta “razza” sono spesso maggiori rispetto alle differenze tra gruppi razziali.

Se non ci sono razze, perché siamo tutti così diversi?

Il punto è questo: la nostra specie, Homo sapiens, ha una storia evolutiva complessa che ha portato a una grande varietà di tratti fisici e culturali nelle diverse popolazioni umane in tutto il mondo. Queste variazioni sono il risultato di adattamenti locali alle diverse condizioni ambientali, come il clima, la disponibilità di risorse alimentari e altre influenze selettive, ma soprattutto del grande spirito di spostamento che da sempre caratterizza l’uomo.

Semplificando,

è più accurato considerare l’umanità come una singola specie con una vasta gamma di diversità genetica, culturale e fenotipica. Un concetto fondamentale per far sì che tutte le discriminazioni legate al concetto di razza ripetutesi nei secoli vengano smontate e de-legittimate anche da un punto di vista scientifico. 

 

Se in Europa, grazie anche all'Illuminismo, quest'idea è abbastanza diffusa,

diverso è il caso dell’America, dove la questione della razza  ha una storia complessa e radicata nel passato coloniale, nell’istituzione della schiavitù e nelle successive politiche di segregazione razziale. Questi eventi storici hanno avuto profonde implicazioni sociali, politiche ed economiche che hanno plasmato la società americana in maniera profonda ed endemica. 

Nel corso della Storia, le persone di diversi gruppi etnici sono state trattate in modo inequabile sulla base del loro aspetto fisico e dell’appartenenza razziale.  L’istituzione della schiavitù ne è l’esempio più lampante, perché ha creato una divisione tra i padroni bianchi e gli schiavi africani, divisione che è continuata – nonostante l’abolizione della schiavitù – con le politiche di segregazione razziale, che hanno mantenuto una divisione legale tra bianchi e neri fino a poco tempo fa. 

La storia della schiavitù in America ne "La piantagione Walker", il nuovo romance di Claudia Brandi

La razza in America: cosa succede oggi

Ancora adesso molte persone negli US considerano l’identità razziale come un aspetto importante della propria identità personale e collettiva. La diversità etnica e culturale è un elemento centrale del tessuto sociale americano, e l’identità razziale può essere un mezzo per preservare e valorizzare la storia, la cultura e le esperienze di determinati gruppi. 

L’attenzione sulla razza negli USA è il risultato di una storia complessa di discriminazione, disuguaglianza e lotta per l’uguaglianza tutte mescolate insieme in un intricato complesso di credenze istituzionalizzate (la razza indicata sui documenti e sulle assicurazioni sanitarie) e sociali (la razza come punto di partenza di studi statistici sul reddito, su malattie genetiche ecc). 

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