Valentina Fontan e il romanzo storico

Di Cristina Ferri

Libri di Cristina Ferri

Ciao, Valentina, e grazie per essere qui con noi di Land Magazine. Parlaci un po’ di te, quando hai iniziato a scrivere? Come nasce la tua passione per la scrittura?

Ciao! Grazie per avermi invitato!

Quando ho iniziato a scrivere? Nel lontano 2015… la mia prima passione è stata il fantasy di cui prima o poi riediterò i romanzi per rimetterli sul mercato.

Avevo voluto scrivere quei romanzi perché amo il “diverso” in una storia e spesso e volentieri, almeno nel fantasy, le categorie dei personaggi sono sempre divise tra il buono e il cattivo. Con quella storia avevo voluto dare vita a un fantasy come lo volevo leggere e come sinceramente ancora a oggi non ho trovato molto di simile.

Ho fatto lo stesso ragionamento per il romanzo storico, la mia grande passione. Tendenzialmente nei romanzi di solito gli inglesi interpretano i buoni, mentre i russi o altro i cattivi. Ebbene nel mio romance storico Il prezzo della felicità è l’esatto opposto e con il tempo mi sono resa conto che la mia scelta è stata ben apprezzata dai lettori.

 

Qual è il libro che ha condizionato maggiormente la tua vita?

Sinceramente non c’è un solo libro. Posso dire che sono tre i libri che hanno condizionato in tempi diversi la mia vita.

In primis Il fiore e la fiamma della Woodwiss, la regina per me del romance storico. Un romanzo che ho amato e letto innumerevoli volte e che ho sempre sperato che ne facessero un film e da cui è nata la mia passione per il genere letterario.

In secondo I fratelli Karamazov di Dostoevskij, il mio autore preferito. Un romanzo anche questo letto più di volta e che a ogni lettura sa donarmi qualcosa di nuovo. È il romanzo che rileggo ogni volta che sono alla ricerca di un porto sicuro.

Infine, ma non per questo meno importante, lo scritto di Martin Luther, Il servo arbitrio. Martin Luther è stato con i suoi scritti una figura importante nella mia vita perché in un momento in cui avevo perso la Fede, sono state le sue parole a ricondurmi alla Via e alla religione.

 

Qual è, secondo te, la difficoltà maggiore che uno scrittore trova nello scrivere un romanzo storico?

Dipende. Per me il romanzo storico si distingue in due macrocategorie di autori (spero che nessuno me ne voglia perché apprezzo entrambe).

Gli autori che vanno sul “sicuro” perché scrivono di storie d’amore principalmente ambientate nell’Inghilterra e che fanno battere e sospirare innumerevoli cuori, tra cui spesso e volentieri anche il mio.

Poi, ci sono gli autori che “osano” e sono i miei preferiti. Perché osano scrivere romanzi storici ambientati fuori dalla zona comfort.

È soprattutto nel secondo caso, almeno per me, che si denota la maggior difficoltà nello scrivere un romanzo storico perché bisogna studiare, informarsi e creare una realtà narrativa non banale e credetemi non è facile soprattutto quando si hanno a disposizione pochi testi da cui trarre informazioni.

Per me però rimane la sfida del romanzo storico e il fascino intrinseco che ha di scriverne uno.

 

Nel testo, Il segno del destino, riprendi sapientemente la vita di Martin Luther. Quanto è difficile unire le vicende di personaggi storici realmente esistiti a quelle di personaggi inventati? Da dove nasce l’ispirazione?

Quando decido che quell’idea è l’Idea giusta, prendo il personaggio storico di quel periodo e ne studio la figura cercando magari particolari poco conosciuti e da lì nasce la mia storia intrecciando la Storia con la mia invenzione.

Per quanto riguarda la figura di Martin Luther devo ammettere che, come anche scritto precedentemente, la sua figura mi ha aiutato in un periodo buio della mia vita ed è nato proprio da questo motivo il romanzo.

Ho voluto scriverlo per far conoscere il vero Martin Luther, non quello spesso e volentieri bistrattato dai libri di storia, ma bensì una figura che ha saputo prendere in mano le redini della Storia e condurre il mondo verso una nuova strada. Una strada che ovviamente deve essere paragonata al tempo e alle tematiche di vita del suo periodo.

 

Presto sarai in libreria con una meravigliosa storia targata Land Editore dal titolo Lo Spirito dei Fiordi. Cosa ha rappresentato per te scrivere questa storia?

Questa storia è nata dalla mia passione per questi fantastici animali, le orche.

Da ragazzina i miei film preferiti erano quelli della serie di Free Willy che credo ricorderemo tutti quanti.

Ho approfondito la conoscenza di questi animali grazie a un corso organizzato dalla “Blu Deep Emotions” in collaborazione con il professore De Maddalena, studioso di squali bianchi e al fotografo Andrea Izzotti.

Ho dato vita a questo romanzo perché volevo far conoscere a più persone quanto questi animali, chiamati anche la Regina dei Mari, per colpa dell’inquinamento stiano soffrendo e deperendo. È stata una storia difficile da scrivere per me perché fuori dalla mia zona comfort, ma che grazie alla fiducia della Land Editore, spero possa raggiungere e sensibilizzare più persone possibili.

 

Ti faccio un grande in bocca al lupo. Non vediamo l’ora di leggere la tua prossima opera.

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