Luglio 2023

Che cos’è la lettura veloce

Tutti ne sentono parlare, in pochi sanno cosa sia…  quindi perché non dedicarci, anche se solo per un articolo, alla complicata arte della lettura veloce? Lettura veloce, che cos’è Si definisce lettura veloce la tecnica che mira a migliorare la velocità e l’efficienza della lettura, senza per questo compromettere la comprensione del testo. La speed reading consiste infatti nell’aumentare il numero di parole lette per minuto e nel diminuire il tempo impiegato per completare un’unità di lettura (un singolo libro, un articolo, un saggio). Questa abilità può essere utile per affrontare grandi quantità di informazioni in un breve lasso di tempo, come leggere libri, documenti, articoli o ricerche in modo più rapido ed efficiente. Eliminare le brutte abitudini La lettura veloce consiste nell’apprendimento di diverse tecniche e strategie per eliminare cattive abitudini di lettura: la subvocalizzazione (ossia la tendenza a pronunciare mentalmente le parole mentre si legge)  la regressione (ri-leggere parti del testo già lette).  la fissazione (il momento in cui il lettore si ferma troppo a lungo su una parola o una frase, indeciso su come procedere nella lettura. le distrazioni esterne (ambienti rumorosi o altre distrazioni possono influenzare la concentrazione durante la lettura, causando un ritmo più lento e una minore comprensione del testo). L’obiettivo è consentire agli occhi di muoversi in modo più rapido sul testo, catturando gruppi di parole anziché singole parole o lettere alla volta. È importante sottolineare che non si tratta di “saltare” parti del testo o di trascurare la comprensione del contenuto. Al contrario, il lettore veloce cerca di allenarsi per elaborare e comprendere le informazioni con una maggiore efficienza, aumentando la velocità di lettura senza perdere di vista il significato. Numerosi corsi, libri e programmi online sono disponibili per insegnare e perfezionare le abilità di lettura veloce, e alcune persone possono ottenere notevoli miglioramenti con la pratica costante. La lettura veloce, però, potrebbe non essere adatta a tutti i tipi di lettura, e alcune forme di lettura, come quella di testi altamente tecnici o letterari, possono richiedere un’attenzione diversa e una velocità minore, a favore della comprensione di stile, significato e parole. Corso di marketing per l’editoria In diretta streaming, pochi allievi per volta 299 € 99, 00 In partenza a Settembre 30 ore in diretta streaming 10 allievi per classe Orario pre-serale Materiale didattico incluso Crea con noi il tuo portfolio da inviare alle aziende Lavora al lancio di libri Land Editore Scopri Sale Da chi viene usata la lettura veloce? La lettura veloce può essere utile e adottata da diverse categorie di persone, tra cui: Professionisti. In ambito lavorativo, molte professioni richiedono la capacità di elaborare e comprendere rapidamente grandi quantità di informazioni. Ad esempio avvocati, medici, giornalisti, manager e ricercatori possono trarre vantaggio dalla lettura veloce per rimanere aggiornati e prendere decisioni informate. Lettori accaniti. Gli appassionati di libri e di lettura possono utilizzare la lettura veloce per esplorare un maggior numero di libri in meno tempo, permettendo loro di godere di una varietà più ampia di opere letterarie. Imprenditori e professionisti. Coloro che conducono un’attività o hanno impegni lavorativi molto intensi possono trovare nella lettura veloce un modo per gestire più facilmente le informazioni e rimanere informati nel loro settore. Studenti universitari e dottorandi. Nelle fasi avanzate dell’istruzione, gli studenti universitari e i dottorandi possono beneficiare della lettura veloce per raccogliere informazioni per le loro tesi di laurea o dottorato in modo più efficiente. LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More Uncategorized Che cos’è la lettura veloce 20.07.23 libri Come caratterizzare bene un protagonista maschile di romance 19.07.23 società Come capire se si è affetti da prosopagnosia? 16.07.23 società Realtà aumentata, realtà virtuale e metaverso: le differenze 13.07.23 libri Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano 13.07.23 società Una donna alla guida? Che scandalo! 08.07.23 firstletter “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini 06.07.23 QUIZ Quanto ne sai sulla grammatica italiana? Fai il quiz 06.07.23

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Come caratterizzare bene un protagonista maschile di romance

Costruire un protagonista coinvolgente per un libro d’amore richiede un’attenzione particolare ai dettagli e alla creazione di un personaggio con cui i lettori possano identificarsi e simpatizzare.  Il protagonista maschile è uno dei personaggi chiave con cui i lettori si connettono emotivamente. Se è ben caratterizzato, i lettori possono identificarsi con lui, simpatizzare con le sue emozioni e tifare per il suo successo nella storia d’amore. Tutto questo, unito alla cura dei molti altri dettagli che compongono una storia, può determinare il successo di un romanzo e la fidelizzazione del lettore.    Ecco allora alcuni suggerimenti per sviluppare un protagonista memorabile per una storia d’amore: Background e personalità unici: Crea un protagonista con un background interessante e una personalità distintiva. Puoi esplorare il suo passato, la famiglia, i tratti caratteriali e le passioni, in modo che il lettore possa comprendere meglio cosa lo motiva. Obiettivi e desideri. Definisci gli obiettivi e i desideri del protagonista. Ciò renderà il personaggio più realistico e coinvolgente, poiché i lettori potranno vedere cosa il personaggio vuole raggiungere o ottenere nel corso della storia. Debolezze e difetti: Assicurati che il protagonista non sia perfetto. Deve avere delle debolezze e dei difetti che lo rendano umano e vulnerabile. Questo renderà la sua crescita durante la storia più interessante e coinvolgente. Sfide e conflitti: Introduce sfide e conflitti che il protagonista dovrà affrontare nel corso della storia d’amore. Questi ostacoli possono essere interni (come paure o insicurezze) o esterni (come opposizioni o avversità). Chimica con la protagonista femminile: se stai scrivendo un romance, sicuramente la storia d’amore si concentrerà su una relazione romantica.  Assicurati quindi che ci sia una chimica autentica e una tensione emotiva tra il protagonista e l’interesse amoroso. Questo renderà il rapporto più coinvolgente per i lettori. Dialoghi significativi: Crea dialoghi realistici e significativi per far emergere la personalità del protagonista. Puoi mostrare le sue emozioni, pensieri e sogni attraverso le conversazioni con gli altri personaggi. Corso di marketing per l’editoria In diretta streaming, pochi allievi per volta 299 € 99, 00 In partenza a Settembre 30 ore in diretta streaming 10 allievi per classe Orario pre-serale Materiale didattico incluso Crea con noi il tuo portfolio da inviare alle aziende Lavora al lancio di libri Land Editore Scopri Sale 7. Cambiamento ed evoluzione: Assicurati che il protagonista attraversi un cambiamento significativo. Questo potrebbe essere un cambiamento interno nel suo modo di vedere l’amore o un cambiamento esterno nella sua vita. 8. Un pizzico di ribellione: Puoi dare al protagonista maschile un’anima ribelle o un lato avventuroso che lo distingua dagli altri personaggi. Potrebbe avere una personalità sfrontata e non seguire sempre le regole. 9: Contraddizioni: Rendi il protagonista maschile un personaggio con contraddizioni. Potrebbe essere gentile ma avvolto da un’aura di mistero, o duro all’apparenza ma sensibile all’interno. 10. Vulnerabilità: Anche se ha una personalità forte, potrebbe avere momenti di vulnerabilità e dubbi. Questo lo renderà umano e più facile da connettere.     Quali sono gli esempi di protagonisti maschili dei libri che possiedono tutte o la maggior parte di queste caratteristiche? Scrivici nei commenti i tuoi personaggi preferiti, potremmo inserirli nel prossimo articolo dedicato alla scrittura creativa! LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More libri Come caratterizzare bene un protagonista maschile di romance 19.07.23 società Come capire se si è affetti da prosopagnosia? 16.07.23 società Realtà aumentata, realtà virtuale e metaverso: le differenze 13.07.23 libri Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano 13.07.23 società Una donna alla guida? Che scandalo! 08.07.23 firstletter “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini 06.07.23 QUIZ Quanto ne sai sulla grammatica italiana? Fai il quiz 06.07.23 società Le razze umane non esistono, ma in America sì 03.07.23

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Come capire se si è affetti da prosopagnosia?

La prosopagnosia è una condizione neurologica in cui una persona ha difficoltà a riconoscere i volti, anche quelli di persone familiari, senza che ci siano problemi visivi o deficit di memoria. Se sospetti di avere la prosopagnosia, puoi seguire alcuni passaggi per avere una migliore comprensione della tua situazione. Prosopagnosia, i diversi livelli Sì, esistono diversi livelli di prosopagnosia che possono variare in base alla gravità e all’impatto che hanno sulla capacità di una persona di riconoscere i volti. I livelli di prosopagnosia possono essere classificati in tre categorie principali: Prosopagnosia congenita: Questo è il tipo più grave di prosopagnosia ed è presente fin dalla nascita. Le persone affette da prosopagnosia congenita possono avere gravi difficoltà nel riconoscere i volti, incluso il riconoscimento dei visi familiari, come quelli dei membri della famiglia o degli amici più stretti. Prosopagnosia acquisita: Questo tipo di prosopagnosia si sviluppa in seguito a un danno cerebrale, come un trauma cranico, un ictus, una lesione o una malattia neurologica. La prosopagnosia acquisita può variare in gravità a seconda della localizzazione e dell’estensione del danno cerebrale. Prosopagnosia parziale: Questa forma di prosopagnosia è meno grave delle due precedenti. Le persone con prosopagnosia parziale possono avere difficoltà nel riconoscere i volti solo in determinate situazioni o con persone meno familiari, ma possono essere in grado di identificare volti familiari o persone con cui interagiscono regolarmente. In ogni caso, è importante sottolineare che la prosopagnosia non è legata a problemi di vista o di memoria. Le persone affette da questa condizione possono avere una visione normale e non hanno problemi di memoria generale. La prosopagnosia è un disturbo specifico del riconoscimento dei volti, causato da anomalie nella regione del cervello deputata al riconoscimento facciale. Ecco alcuni modi per capire se si è affetto da prosopagnosia Autovalutazione: inizia con una valutazione personale della tua capacità di riconoscere i volti. Rifletti sui tuoi problemi o le difficoltà che hai avuto nel riconoscere le persone in varie situazioni. Osservazione delle tue esperienze: fai attenzione a come ti comporti in situazioni sociali o lavorative che coinvolgono il riconoscimento dei volti. Ad esempio, nota se hai problemi a identificare le persone con cui interagisci regolarmente. Domande a familiari o amici: chiedi a parenti o amici fidati se hanno notato comportamenti insoliti o difficoltà nella tua capacità di riconoscere i volti. Ricerca e confronto: Leggi informazioni su cosa sia la prosopagnosia e confronta le tue esperienze con i sintomi tipici della condizione. Tieni presente che solo un professionista della salute può diagnosticare ufficialmente la prosopagnosia. Consulto con uno specialista: se ritieni di avere la prosopagnosia o hai preoccupazioni riguardo al tuo riconoscimento dei volti, è fondamentale consultarti con uno specialista, come un neurologo o un neuropsicologo. Questi professionisti possono condurre esami e test specifici per valutare la tua capacità di riconoscimento facciale e giungere a una diagnosi accurata. Valutazione neuropsicologica: uno specialista può utilizzare test specifici per valutare la tua capacità di riconoscere volti e identificare altre possibili cause dei tuoi sintomi. LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More società Come capire se si è affetti da prosopagnosia? 16.07.23 società Realtà aumentata, realtà virtuale e metaverso: le differenze 13.07.23 libri Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano 13.07.23 società Una donna alla guida? Che scandalo! 08.07.23 firstletter “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini 06.07.23 QUIZ Quanto ne sai sulla grammatica italiana? Fai il quiz 06.07.23 società Le razze umane non esistono, ma in America sì 03.07.23 Nuove uscite La Grande Guerra nel nuovo romance di Liana Zimmardi 01.07.23

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Realtà aumentata, realtà virtuale e metaverso: le differenze

Nel panorama delle tecnologie immersive, tre concetti spesso citati sono la realtà aumentata (RA), la realtà virtuale (RV) e il metaverso. Sebbene siano spesso usati in modo intercambiabile, questi termini rappresentano approcci diversi per creare esperienze digitali coinvolgenti.  Forse è ora di fare chiarezza In questo articolo esamineremo le differenze tra RA, RV e metaverso, compresi i loro scopi, le modalità di interazione e le possibili applicazioni. La realtà aumentata: che cos’è e come si usa La realtà aumentata combina elementi del mondo reale con elementi virtuali generati al computer. Gli utenti interagiscono con il mondo reale attraverso dispositivi come smartphone, tablet o occhiali speciali, che sovrappongono informazioni digitali al contesto fisico. Ad esempio, puntando la fotocamera di uno smartphone verso un edificio storico, si può visualizzare informazioni sulla sua storia o sui punti di interesse. L’applicazione più comune della RA è attraverso le app mobili, ma viene utilizzata anche in settori come l’educazione, il design e la medicina. La realtà virtuale La realtà virtuale crea un ambiente completamente virtuale in cui gli utenti sono immersi tramite l’uso di dispositivi come visori o caschi VR. L’obiettivo principale della RV è fornire un’esperienza coinvolgente che sostituisca completamente la realtà fisica. Gli utenti possono esplorare e interagire con questo ambiente virtuale, spesso attraverso l’uso di controller o altri dispositivi di input. La RV crea un’esperienza immersiva e può essere utilizzata per scopi diversi, come giochi, simulazioni, addestramento, terapia e persino turismo virtuale. Gli utenti possono essere trasportati in mondi fantastici, simulazioni realistiche o luoghi lontani senza dover lasciare fisicamente la propria posizione.   Il metaverso Il concetto di metaverso rappresenta un ambiente virtuale persistente e condiviso in cui le persone possono interagire tra loro e con oggetti digitali. È un’evoluzione del concetto di mondi virtuali, in cui gli utenti possono creare avatar e navigare in spazi virtuali progettati dagli sviluppatori o dagli utenti stessi. A differenza della RA e della RV, il metaverso si concentra sulla condivisione e l’interazione sociale all’interno di un ambiente virtuale. Offre una vasta gamma di esperienze, come socializzare, lavorare, fare acquisti, creare contenuti e altro ancora. Il metaverso è ancora in fase di sviluppo, ma viene considerato da alcuni come il futuro dell’interazione umana e dell’accesso alle informazioni. E tu, conoscevi le differenze tra RA, RV e metaverso? Speriamo di esserti stati utili con quest’articolo LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More società Realtà aumentata, realtà virtuale e metaverso: le differenze 13.07.23 libri Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano 13.07.23 società Una donna alla guida? Che scandalo! 08.07.23 firstletter “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini 06.07.23 QUIZ Quanto ne sai sulla grammatica italiana? Fai il quiz 06.07.23 società Le razze umane non esistono, ma in America sì 03.07.23 Nuove uscite La Grande Guerra nel nuovo romance di Liana Zimmardi 01.07.23 libri 4 libri sul razzismo che ti apriranno gli occhi 01.07.23

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Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano

americano La percezione del Medioevo come un “periodo buio” deriva da una visione storica che si è sviluppata nel periodo del Rinascimento e dell’Illuminismo, in cui gli intellettuali dell’epoca presero a parlare dell’ ”età di mezzo” come di un periodo di stagnazione, decrescita e ignoranza, specie se paragonato alla raffinatezza di idee e usanze del loro tempo. Ormai gli storici hanno ampiamente dimostrato che non è così, contribuendo a smantellare molti degli stereotipi che riguardano il medioevo.  Eppure potremmo affermare, a ragion veduta, che un secolo buio c’è davvero stato, e ha anche una collocazione geografica ben precisa: stiamo parlando del Nord America del 1600, periodo caratterizzato da una feroce persecuzione nei confronti del diverso e da una chiusura mentale da record. I principali fautori di questo clima? Ovviamente i puritani. I nostri romance storici GUARDA GUARDA Una migrazione veloce e traumatica I puritani che si stabilirono nella regione della Nuova Inghilterra (New England) nel 1600 erano un gruppo di coloni inglesi che cercavano di creare una società basata su principi religiosi e morali rigorosi– principi fortemente osteggiati nella patria di origine, dove arrivarono anche a essere incarcerati e uccisi. Erano, sostanzialmente, uomini e donne che cercavano di sfuggire alle persecuzioni religiose in Inghilterra e di stabilire una comunità in cui potessero praticare la loro fede in modo più rigoroso.   Ma chi erano esattamente i puritani? Già il nome dovrebbe far capire che si trattava di un gruppo di persone con una visione piuttosto fondamentalista del credo. Gli usi e i costumi dei puritani erano fortemente influenzati dalla loro interpretazione del Cristianesimo, nonché dal desiderio di vivere una vita in conformità con i precetti biblici. Erano noti per la loro rigida moralità e il loro stile di vita austero, basato sul duro lavoro, sulla preghiera, sull’abnegazione e sul rifuggire ogni tentazione.   Altro che Medioevo: nel New England del Seicento, la vita ruotava interamente intorno alla Bibbia La religione era al centro della vita di queste piccole colonie sparse per il Nord America. Le persone si riunivano regolarmente per il culto e consideravano la Bibbia come l’autorità suprema per la loro fede e le loro azioni. Le riunioni della chiesa erano caratterizzate da sermoni lunghi e intensi, durante i quali il ministro spiegava e interpretava la Parola di Dio. Si impegnavano a condurre una vita virtuosa e a evitare le tentazioni del peccato, abbracciando l’idea della predestinazione, secondo la quale il destino di una persona era già stabilito da Dio prima ancora della sua nascita. Questo li spingeva a cercare segni di elezione divina ovunque e ad adottare uno stile di vita sobrio e disciplinato. La religione e la Legge La comunità puritana era organizzata intorno alla chiesa locale e alla figura del ministro. Le leggi e le norme sociali erano strettamente connesse alla religione e miravano a preservare l’ordine morale e spirituale della società. Era richiesta una rigorosa osservanza del Sabato e venivano proibite attività come il gioco d’azzardo, la danza e il teatro, considerate immorali. Comunità superstiziose all’estremo La loro fede includeva una forte credenza nel soprannaturale e nella presenza del demonio. Idee come la possessione demoniaca e la stregoneria erano estremamente diffuse. I puritani erano preoccupati per la presenza del male nel mondo e temevano l’influenza del diavolo; credevano che questi potesse prendere il controllo delle persone e agire attraverso di loro. Per questo motivo erano sempre attenti a segni e presagi che potessero indicare l’attività del maligno, arrivando talvolta a sconfinare nella paranoia. Non è un caso se il famoso romanzo Il racconto dell’ancella si ispira proprio a questa setta religiosa, che in America ha sempre avuto un enorme potere politico ed economico. Scrive Elizabeth Gaskell in La strega Lois, un racconto ambientato nella Salem del 1600: C’è molto da dire sul potere dell’immaginazione in quel tempo, in quel luogo e in quell’epoca. Era opinione diffusa che ci fossero manifestazioni di influenza spirituale, di influenza diretta degli spiriti buoni e degli spiriti maligni, che venivano costantemente percepite nel corso della vita degli uomini. Ci si affidava alla fortuna per vedere ciò che il Signore diceva: si apriva la Bibbia a caso e si riteneva che il primo testo su cui cadeva l’occhio fosse indicato dall’alto come guida. Si udivano suoni che non potevano essere spiegati; provenivano dagli spiriti maligni che non erano ancora stati espulsi dai luoghi selvaggi dove avevano a lungo esercitato il loro dominio. Si vedevano vagamente visioni inspiegabili e misteriose: Satana in qualsiasi forma, in cerca di qualcuno da divorare. E si credeva che tali storie raccontate sottovoce, tali tentazioni, evocazioni e terrori infernali stantii abbondassero soprattutto all’inizio della lunga stagione invernale. Coming soon E ancora: Salem era, per così dire, coperta di neve e abbandonata a se stessa. Le lunghe notti buie, le stanze poco illuminate, i passaggi scricchiolanti dove le merci eterogenee venivano ammassate al riparo dal gelo e dove, di tanto in tanto, nel cuore della notte, si sentiva il rumore di un corpo pesante che cadeva, anche se il mattino dopo ogni cosa appariva al suo posto – siamo così abituati a misurare i rumori in base al confronto con altri rumori e non con l’assoluta quiete della notte – la nebbia bianca, che la sera si avvicinava sempre più alle finestre in strane forme spettrali, tutte queste circostanze e molte altre, come la caduta di enormi alberi nei misteriosi boschi che li circondavano, il debole grido di qualche indiano che cercava il suo accampamento e si avvicinava all’insediamento dei bianchi più di quanto lui e loro avrebbero voluto se avessero potuto scegliere, e ancora gli ululati affamati degli animali selvatici che si aggiravano nei recinti del bestiame…. Queste erano le cose che facevano sembrare la vita invernale a Salem nel memorabile periodo del 1691-1692. Superstizioni che divennero ben presto il pretesto per uccisioni e torture La caccia alle streghe era infatti una pratica ampiamente diffusa tra i puritani del tempo. Nel corso del XVII secolo, ci furono diversi episodi di accuse di stregoneria nella regione della

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