Altro che Medioevo: il vero secolo buio è stato il Seicento americano

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La percezione del Medioevo come un “periodo buio” deriva da una visione storica che si è sviluppata nel periodo del Rinascimento e dell’Illuminismo, in cui gli intellettuali dell’epoca presero a parlare dell’ ”età di mezzo” come di un periodo di stagnazione, decrescita e ignoranza, specie se paragonato alla raffinatezza di idee e usanze del loro tempo.

Ormai gli storici hanno ampiamente dimostrato che non è così, contribuendo a smantellare molti degli stereotipi che riguardano il medioevo.  Eppure potremmo affermare, a ragion veduta, che un secolo buio c’è davvero stato, e ha anche una collocazione geografica ben precisa: stiamo parlando del Nord America del 1600, periodo caratterizzato da una feroce persecuzione nei confronti del diverso e da una chiusura mentale da record. I principali fautori di questo clima? Ovviamente i puritani.

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Una migrazione veloce e traumatica

I puritani che si stabilirono nella regione della Nuova Inghilterra (New England) nel 1600 erano un gruppo di coloni inglesi che cercavano di creare una società basata su principi religiosi e morali rigorosi– principi fortemente osteggiati nella patria di origine, dove arrivarono anche a essere incarcerati e uccisi. Erano, sostanzialmente, uomini e donne che cercavano di sfuggire alle persecuzioni religiose in Inghilterra e di stabilire una comunità in cui potessero praticare la loro fede in modo più rigoroso.

 

Ma chi erano esattamente i puritani?

Già il nome dovrebbe far capire che si trattava di un gruppo di persone con una visione piuttosto fondamentalista del credo. Gli usi e i costumi dei puritani erano fortemente influenzati dalla loro interpretazione del Cristianesimo, nonché dal desiderio di vivere una vita in conformità con i precetti biblici. Erano noti per la loro rigida moralità e il loro stile di vita austero, basato sul duro lavoro, sulla preghiera, sull’abnegazione e sul rifuggire ogni tentazione.

 

Altro che Medioevo: nel New England del Seicento, la vita ruotava interamente intorno alla Bibbia

La religione era al centro della vita di queste piccole colonie sparse per il Nord America. Le persone si riunivano regolarmente per il culto e consideravano la Bibbia come l’autorità suprema per la loro fede e le loro azioni. Le riunioni della chiesa erano caratterizzate da sermoni lunghi e intensi, durante i quali il ministro spiegava e interpretava la Parola di Dio. Si impegnavano a condurre una vita virtuosa e a evitare le tentazioni del peccato, abbracciando l’idea della predestinazione, secondo la quale il destino di una persona era già stabilito da Dio prima ancora della sua nascita. Questo li spingeva a cercare segni di elezione divina ovunque e ad adottare uno stile di vita sobrio e disciplinato.

La religione e la Legge

La comunità puritana era organizzata intorno alla chiesa locale e alla figura del ministro. Le leggi e le norme sociali erano strettamente connesse alla religione e miravano a preservare l’ordine morale e spirituale della società. Era richiesta una rigorosa osservanza del Sabato e venivano proibite attività come il gioco d’azzardo, la danza e il teatro, considerate immorali.

Comunità superstiziose all’estremo

La loro fede includeva una forte credenza nel soprannaturale e nella presenza del demonio. Idee come la possessione demoniaca e la stregoneria erano estremamente diffuse. I puritani erano preoccupati per la presenza del male nel mondo e temevano l’influenza del diavolo; credevano che questi potesse prendere il controllo delle persone e agire attraverso di loro. Per questo motivo erano sempre attenti a segni e presagi che potessero indicare l’attività del maligno, arrivando talvolta a sconfinare nella paranoia.

Non è un caso se il famoso romanzo Il racconto dell’ancella si ispira proprio a questa setta religiosa, che in America ha sempre avuto un enorme potere politico ed economico.

Scrive Elizabeth Gaskell in La strega Lois, un racconto ambientato nella Salem del 1600:

C’è molto da dire sul potere dell’immaginazione in quel tempo, in quel luogo e in quell’epoca. Era opinione diffusa che ci fossero manifestazioni di influenza spirituale, di influenza diretta degli spiriti buoni e degli spiriti maligni, che venivano costantemente percepite nel corso della vita degli uomini. Ci si affidava alla fortuna per vedere ciò che il Signore diceva: si apriva la Bibbia a caso e si riteneva che il primo testo su cui cadeva l’occhio fosse indicato dall’alto come guida. Si udivano suoni che non potevano essere spiegati; provenivano dagli spiriti maligni che non erano ancora stati espulsi dai luoghi selvaggi dove avevano a lungo esercitato il loro dominio. Si vedevano vagamente visioni inspiegabili e misteriose: Satana in qualsiasi forma, in cerca di qualcuno da divorare. E si credeva che tali storie raccontate sottovoce, tali tentazioni, evocazioni e terrori infernali stantii abbondassero soprattutto all’inizio della lunga stagione invernale.

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E ancora:

Salem era, per così dire, coperta di neve e abbandonata a se stessa. Le lunghe notti buie, le stanze poco illuminate, i passaggi scricchiolanti dove le merci eterogenee venivano ammassate al riparo dal gelo e dove, di tanto in tanto, nel cuore della notte, si sentiva il rumore di un corpo pesante che cadeva, anche se il mattino dopo ogni cosa appariva al suo posto – siamo così abituati a misurare i rumori in base al confronto con altri rumori e non con l’assoluta quiete della notte – la nebbia bianca, che la sera si avvicinava sempre più alle finestre in strane forme spettrali, tutte queste circostanze e molte altre, come la caduta di enormi alberi nei misteriosi boschi che li circondavano, il debole grido di qualche indiano che cercava il suo accampamento e si avvicinava all’insediamento dei bianchi più di quanto lui e loro avrebbero voluto se avessero potuto scegliere, e ancora gli ululati affamati degli animali selvatici che si aggiravano nei recinti del bestiame…. Queste erano le cose che facevano sembrare la vita invernale a Salem nel memorabile periodo del 1691-1692.

Superstizioni che divennero ben presto il pretesto per uccisioni e torture

La caccia alle streghe era infatti una pratica ampiamente diffusa tra i puritani del tempo. Nel corso del XVII secolo, ci furono diversi episodi di accuse di stregoneria nella regione della Nuova Inghilterra, tra cui il famoso processo alle streghe di Salem nel 1692, divenuto simbolo dell’isteria di massa che può improvvisamente annebbiare la capacità delle persone di ragionare. In totale, più di 150 persone furono arrestate e processate per stregoneria: una cifra record che il Medioevo di per sé non ha mai raggiunto. I processi si basavano su testimonianze spesso infondate e sulla presunzione che se qualcuno, per qualsivoglia motivo, era accusato, doveva dimostrare la sua innocenza, mentre nelle altre società avveniva l’esatto contrario. Questi episodi testimoniano e provano la forte presenza di credenze superstiziose tra i puritani, presenza che neanche dopo i fatti di Salem si spense mai del tutto.

 

Sì, il Seicento americano fu molto più cupo e spaventoso di gran parte del periodo medievale, dove le alte cariche cattoliche per molto tempo s’impegnarono a smentire l’esistenza di diavoli, fantasmi e streghe. Incredibile, vero?

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