Settembre 2023

Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (prima puntata)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono. Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito L’uomo nero non esiste «L’uomo nero non esiste. L’uomo nero non esiste.» Mattia sbircia da un occhio. L’ombra buia dalla forma umana incombe ai piedi del letto. Mattia chiude gli occhi stringendoli forte forte. «L’uomo nero non esiste. L’uomo nero non esiste.» Apre gli occhi. L’ombra siede sul letto. Grigia. «L’uomo nero non esiste. L’uomo nero non esiste.» Conscio dell’ultima speranza, respira e guarda. La sagoma è a pochi centimetri da lui. Bianca. Mattia alza le mani al cielo in segno di vittoria. «Lo sapevo!» Enormi denti neri come la paura si avventano su di lui. Il bianco lo avvolge strozzando il suo urlo. Consiglio di scrittura Scava nelle tue paure La reazione davanti a un horror può essere diversa da persona a persona, perché ognuno di noi è sensibile a paure diverse. In ogni caso, il genere horror funziona quando destabilizza il lettore. A seconda del tema, si può trattare di un’emozione disturbante, straniante, angosciante o rivoltante. Questa emozione trasmessa al lettore sarà maggiore se lo scrittore guarda nelle profondità del suo pozzo nero, scavando a fondo nelle sue paure personali. Al prossimo venerdì!

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Quali sono i motivi che possono spingere una persona a diventare un serial killer?

La psicologia dei serial killer è un argomento complesso e sfaccettato, e non esiste una motivazione unica o definitiva alla tua domanda che da secoli affligge studiosi e cittadini, autorità e profiler: perché farlo? E soprattutto, perché si diventa serial killer? I motivi che spingono una persona a diventare un serial killer sono spesso il risultato di una combinazione di fattori biologici, psicologici, ambientali e sociali. Alcuni sono stati studiati e considerati nella comprensione di questo fenomeno, e includono disturbi mentali: molti assassini seriali hanno infatti una sofferenza mentale diagnosticabile, come la psicopatia o il disturbo antisociale di personalità. Certo, non tutte le persone con disturbi mentali diventano criminali, e la maggior parte dei pazienti con tali problematiche non commette atti violenti. Molti serial killer hanno vissuto esperienze traumatiche durante l’infanzia, come abusi fisici, sessuali o emotivi. Questi traumi possono influenzare lo sviluppo psicologico e sociale della persona, contribuendo alla formazione di comportamenti violenti. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che anomalie neurologiche o biologiche potrebbero essere associate a comportamenti violenti. Queste correlazioni non sono chiare e molti esperti ritengono che la biologia da sola non spieghi completamente il comportamento di un serial killer. C’è poi da considerare che l’ambiente in cui una persona cresce e vive può avere un impatto significativo sul suo sviluppo. Molti serial killer hanno avuto un ambiente familiare disfunzionale o sono cresciuti in condizioni sociali difficili. La psicopatia è inoltre spesso associata a comportamenti che indicano disturbi della personalità. Alcuni serial killer presentano tratti di personalità che possono contribuire alla loro propensione a commettere omicidi ripetuti. Ciò che è certo è che queste sono solo alcune delle possibili spiegazioni e che la comprensione dei serial killer è un campo in continua evoluzione. Non esiste una formula unica che spieghi tutti i casi, e ogni individuo è unico nella sua combinazione di fattori che possono contribuire a comportamenti criminali. PRESTO DISPONIBILE Trovato morto nel suo appartamento di Manhattan, il Capitano James Lee è solo il primo di una lunga catena di omicidi che decimerà la scala gerarchica dell’Organizzazione per il Controllo del Crimine (OCCB) di New York. A sbrigliare la matassa di questo caso complicato viene chiamato l’integerrimo detective Michael Dicker, che nel frattempo deve evitare di far trapelare troppe informazioni ai mass media e ai cittadini, da sempre sfiduciati nei confronti del corpo di polizia newyorkese. Ma il killer è spietato e gli indizi non sono di facile comprensione per nessuno. Nessuno tranne lei. Samantha Dambas è una psicologa dell’FBI, la migliore profiler nel suo campo. Lei non solo riesce a entrare nelle menti dei killer: sembra creare con loro una strana connessione. Samantha ha un passato tormentato alle spalle, che coinvolge Micheal e un tragico omicidio avvenuto anni prima… un episodio che l’ha cambiata per sempre. Mentre Micheal e Samantha indagano sul misterioso serial killer che sta terrorizzando New York, strani personaggi cominciano a intralciare le indagini, e i sospetti non risparmieranno nessuno, neanche chi, sulla carta, è da sempre schierato dalla parte del bene.  

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Perché adottare un cane è preferibile a comprarlo?

Adottare un cane anziché comprarlo offre diversi vantaggi, sia dal punto di vista etico che pratico, a partire dal fatto che l’adozione ci permette di salvare una vita. Molti cani nei rifugi e negli istituti di soccorso aspettano di essere adottati. L’adozione permette di dare una casa a un animale che altrimenti potrebbe essere soppresso o passare gran parte della sua vita in un rifugio. A livello interazionale, inoltre, adottare può rappresentare un potente messaggio utile a combattere l’abbandono: l’acquisto di cani da allevamenti o negozi di animali può incentivare l’allevamento intensivo e contribuire al problema dell’abbandono dei meticci. Molti cani acquistati impulsivamente finiscono per essere abbandonati quando le persone si rendono conto delle responsabilità associate alla loro cura. Ovviamente c’è anche il lato economico: l’adozione di un cane da un rifugio può essere meno costosa rispetto all’acquisto da un allevatore o da un negozio di animali. Spesso i cani adottati sono già sterilizzati, vaccinati e talvolta microchippati, riducendo i costi associati alla cura iniziale.  Nei rifugi si trovano cani di tutte le età, razze e dimensioni. Questo ti offre una vasta gamma di scelte per trovare un cane che si adatta al tuo stile di vita e alle tue preferenze. Ma adottare è anche una questione etica: in molte parti del mondo, ci sono crescenti preoccupazioni etiche legate agli allevamenti intensivi e ai negozi di animali. L’adozione è vista come un’alternativa etica che aiuta a sostenere la causa del benessere degli animali. Ecco perché noi di Land Editore amiamo e sposiamo lo slogan Adotta, non comprare! Adottare un cane anziché comprarlo non solo è una soluzione che offre una casa amorevole a un animale in cerca di affetto, ma contribuisce anche a promuovere pratiche etiche nell’allevamento degli animali e a combattere il problema dell’abbandono. Se ami i cani non puoi non leggere

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Quanti soldi servono per aprire una casa editrice in Italia?

Il capitale necessario per aprire una casa editrice in Italia può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la dimensione prevista dell’azienda, il tipo di pubblicazioni che intendi produrre, la tua strategia di marketing e distribuzione, e la struttura operativa che hai in mente. Tuttavia, è possibile fornire una stima approssimativa basata su considerazioni generali: se decidi di divenire un editore, infatti, stima di avere da parte dai 20.000 ai 50.000 euro per investimenti iniziali necessari che elencheremo di seguito.   Infatti, avviare una casa editrice richiede un investimento iniziale per coprire costi come: Redazione e Produzione dei Libri: ossia i costi di redazione, editing, progettazione grafica e stampa. Distribuzione e Logistica: per coprire la distribuzione fisica dei libri, inclusi costi di spedizione, magazzino e gestione della logistica. 3. Marketing e Pubblicità: un aspetto cruciale per far conoscere i tuoi libri al pubblico. Include la creazione di materiale promozionale, partecipazione a fiere del libro, pubblicità online e offline. 4. Personale e Infrastruttura: se prevedi di avere dipendenti (ma è quasi impossibile non averne in un mondo tanto complesso) devi considerare i costi legati ai salari, alle tasse, agli uffici e all’infrastruttura tecnologica. 5. Costi Amministrativi e Legali: includono le spese per la registrazione dell’azienda, adempimenti legali e tasse. È difficile fornire un importo esatto, ma potresti guardare a un investimento iniziale che può variare da decine di migliaia a diverse centinaia di migliaia di euro, a seconda delle dimensioni e delle ambizioni della tua casa editrice. Ricorda sempre che grandi ambizioni equivalgono a grande investimento.   È consigliabile effettuare una stima dettagliata basata su un piano aziendale solido, prendendo in considerazione tutte le variabili pertinenti. Inoltre, consultare un professionista del settore o un consulente finanziario può essere di grande aiuto nel valutare le tue esigenze specifiche e stabilire un budget realistico.  

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