HAPPY BIRTHDAY HARRY POTTER !
Tanti auguri a Harry Potter, splendido quarantacinquenne! Ebbene sì, il maghetto creato dalla penna di J.K. Rowling è nato il 31.07.1980 e quindi quest’anno raggiunge il traguardo dei 45 anni. La citazione nel titolo dell’articolo è ovviamente riferita alla prima torta di compleanno che Harry Potter riceve nella sua vita: il giorno del suo undicesimo compleanno, infatti, riceve per la prima volta una torta! “Allora Harry” disse il gigante voltando le spalle ai Dursley, “buon compleanno! Ho una cosetta per te… mi sa che a un certo punto mi ci sono sedto sopra, ma il sapore sarà ancora buono”. Da una tasca interna del suo pastrano nero estrasse una scatola leggermente schiacciata. Harry l’aprì con dita tremanti. Dentro c’era una torta al cioccolato grossa e appiccicosa con su scritto, a lettere verdi di glassa: Buon compleanno Harry. Dopo aver letto il passaggio del libro, osserviamo la torta come proposta nel film. La scritta appare sgrammaticata. Anzichè Happy Birthday, Hagrid scrive infatti Happee Birthdae. Ma… perchè? Nel film, Hagrid è rappresentato come goffo e poco istruito. Il dettaglio dello spelling errato va quindi a sottolineare il fatto che il mezzo gigante non ha completato la sua formazione a Hogwarts (è stato espulso ma, grazie al buon cuore di Silente, è rimasto al castello come guardiacaccia). Questo dettaglio aiuta a caratterizzare il personaggio, mostrando sì la sua gentilezza e buon cuore – si è ricordato del compleanno di Harry e ha pensato di fargli una torta – ma anche la sua educazione incompleta. Nel libro però questo errore non c’è! L’ortografia, nel primo volume della saga di Harry Potter, è infatti corretta. Scelta stilistica per il film … brivido di disappunto per i cultori del libro. Eppure, si può definire potteriano chiunque sia fan della saga, sia che l’abbia letta, sia che ne abbia visto i film. Queste e altre inesattezze però sono divenuti sunti di conversazione (e di scontro) soprattutto online, come il colore degli occhi dell’attore scelto per interpretare Harry, il fatto che Hermione non sia mai stata bruttina, ecc. Ma torniamo al festeggiato! Come mai Harry Potter è nato proprio il 31 luglio 1980? Il maghetto condivide il giorno di nascita con la sua creatrice, la scrittrice britannica J. K. Rowling. Il nome completo è Harry James Potter, ma molti lo conoscono come “il bambino / il ragazzo che è sopravvissuto” o “il prescelto”. Nasce a Godric’s Hollow (luogo immaginario), dove vive fino alla notte di Halloween dell’anno seguente. Il 31 ottobre 1981 infatti Lord Voldemort, il mago oscuro, giunge nel villaggio e ne uccide la madre e il padre, ma non riesce ad uccidere il piccolissimo Harry. Il bambino viene recuperato dalla casa da Sirius Black (amico dei genitori e padrino di Harry) e Rubeus Hagrid. Proprio quest’ultimo lo porta dagli zii Petunia e Vernon Dursley (babbani, ovvero non magici), per ordine di Albus Silente. Circa dieci anni dopo, nel giorno dell’undicesimo compleanno di Harry, è sempre Hagrid a recuperare (o è meglio dire salvare?) il bambino e portarlo a Hogwarts. In quella occasione, consegna la torta sopra menzionata. La nascita letteraria del personaggio avvenne però un decennio dopo, come dice la sua autrice. Mentre aspettava un treno in ritardo, da Manchester a Londra, nel 1990, la Rowling immaginò il personaggio di Harry Potter per la prima volta. La prima apparizione pubblica invece è del 1997, anno di pubblicazione del romanzo “Harry Potter e la pietra filosofale”. Nel primo libro, questa data, il 31 luglio, è fondamentale: è nel giorno del suo undicesimo compleanno infatti che Harry scopre di essere un mago, la sua vera identità e ciò che lo attende a Hogwarts. Si tratta quindi di un giorno magico, quello che segna la svolta, l’iniio della sua avventura magica. Oltre a coincidere con il compleanno della sua autrice, il 31 luglio ha un significato particolare, per chi vuole porre attenzione ai numeri della saga potteriana. Si tratta infatti della fine del settimo mese dell’anno e sette sono anche i volumi della saga, sette gli anni scolastici di Hogwarts, sette gli Horcrux scelti da Voldemort e sempre sette le volte in cui lo stesso Voldemort si è scontrato con Harry Potter. Harry è, di fatto, IL settimo Horcrux. Sette sono le classi obbligatorie da seguire una volta a Hogwarts, sette sono i piani del castello. Sette sono i fratelli Wesley, sette il numero della maglia del Quiddich di Harry e sette i giocatori per squadra. Sette è il numero di lettere dei cognomi di Ron e Hermione (Weasley e Granger), gli amici più cari di Harry Potter. Sette sono le tipologie di incantesimo, sette pollici la lunghezza della bacchetta magica di Harry, sette i galeoni che ha pagato per averla. Se volete ulteriori “sette”, trovate il tutto nella pagina dedicata di Potterpedia.it. Sette è anche il numero che appare nella profezia della professoressa Cooman: Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore, nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese. L’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto. E l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perchè nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive. (Harry Potter e l’Ordine della Fenice) Attenzione però! Come dice la profezia, è stato Voldemort a scegliere Harry Potter come suo eguale, cercando di ucciderlo quella notte del 1981. Però … quel bambino poteva non essere Harry. Infatti, il giorno prima di Harry è nato Neville Paciock, i cui genitori facevano parte dell’Ordine della Fenice ed erano sfuggiti a Voldemort per tre volte. La profezia parla indubbiamente di Harry, avendo Voldemort compiuto la sua scelta, rimasta indelebile sulla fronte del maghetto: la famosa cicatrice. Allora, in ritardo, auguri anche al meraviglioso Neville Paciock (Neville Longbottom in inglese), nato il 30 luglio 1980, sicuramente uno dei personaggi più interessanti della saga. Subisce una lenta ma decisiva trasformazione, diventando un personaggio importante anzi essenziale per la storia. Come ha detto IGN, Neville è “la quintessenza dell’incapace trasformatosi in eroe”. Ps. si
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