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Detox digitale: si può vivere da “sconnessi”?

«Degli anni Novanta mi manca l’irreperibilità. Ecco, l’irreperibilità. Che spegnevi e non c’eri più. Invece adesso ci sei sempre per tutti» ha dichiarato di recente Max Pezzali in un’intervista a Vanity Fair. Sempre più persone oggi si riconoscono in queste parole. Il rapporto Digital 2024 di We Are Social ha documentato che l’utente medio di Internet trascorre 6 ore e 40 minuti al giorno on line. Si tratta di un aumento di 4 minuti al giorno (+1 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si trascorre moltissimo tempo anche sui social media: 2 ore e 23 minuti al giorno. Anche se qui c’è una piccola inversione di tendenza: otto minuti in meno al giorno rispetto all’anno scorso. Cosa fanno le persone on line Quasi tutte le persone che accedono alla rete usano app di chat e messaggistica: il 94,7 per cento di tutti gli utenti Internet (tra 16 e 64 anni) afferma di aver utilizzato almeno uno di questi servizi nell’ultimo mese. L’uso dei social network è un’attività leggermente meno popolare ma altrettanto rilevante: il 94,3 per cento degli intervistati sostiene di usare queste piattaforme. I motori di ricerca si collocano al terzo posto, con l’80,7 per cento di utenti che affermano di usare servizi come Google e Bing. Lo shopping è al quarto posto, con poco meno di tre quarti di tutti gli utenti Internet impegnati in qualche attività di e-commerce ogni mese. Infine, i servizi location-based come mappe e app per il parcheggio completano la top 5, con poco più della metà degli intervistati che dichiarano di esserne utenti abituali. La disintossicazione digitale Ricerche recenti dimostrano che un’esposizione continua a stimoli digitali può aumentare i livelli di stress, ridurre la capacità di concentrazione e contribuire a disturbi come ansia e insonnia. Il fenomeno è amplificato dai social network, progettati per mantenere gli utenti connessi il più a lungo possibile grazie a meccanismi come lo scrolling infinito e le notifiche push. Inoltre, l’eccessiva permanenza online può portare a un senso di sovraccarico mentale: l’incessante flusso di informazioni rende difficile staccare la mente. Il risultato è un circolo vizioso che alimenta il bisogno di connessione continua. Ma un numero crescente di persone, di fronte al malessere che avverte, sta reagendo a questa iper-connessione… sconnettendosi. Sono in aumento gli utenti che scelgono di cancellare o sospendere i propri account social. Questo percorso, spesso definito “digital detox”, non demonizza la tecnologia, ma mira a riconquistare il proprio controllo su di essa. L’obiettivo è l’autodifesa, il tutelare il proprio equilibrio in un’epoca in cui la linea tra vita privata e vita digitale è sempre più sottile. Molte sono le testimonianze sulla disintossicazione digitale di utenti che raccontano la loro esperienza e forniscono consigli su come “domare la tecnologia”. C’è chi parte con la sfida dei 100 giorni di detox digitale, chi concretamente sostiene che «non è realistico tornare al telefono degli anni Novanta: le app di banca, dell’università, la mail e altre risorse sono imprescindibili». E allora «l’unica via è costruire una nuova abitudine, il che è un’esperienza esclusivamente personale». La motivazione più riportata da chi vuole disintossicarsi dai social è la sensazione di “perdere tempo” on line. Sempre più persone vorrebbero liberarsi da tale senso di obbligo di presenza sui social e in rete. Ma sono ostacolate dall’idea di conseguenze sociali come l’isolamento e la perdita di contatti, di opportunità sociali e professionali. Eppure, per certi versi le opportunità sono illusorie o sono infinitamente meno rilevanti di quello che si pensa. Disconnettersi, un lusso? Il vero lusso non è più navigare ovunque, ma disconnettersi, abbandonare la Rete. È questa la tesi di Evgeny Morozov, politologo e giornalista bielorusso, che già qualche anno fa dichiarava: «L’iperconnettività crea dipendenza, addiction. È fatta per questo. Le piattaforme come Google e Facebook sono studiate per attrarre. Assomigliano alle slot machine di Las Vegas, piene di lucine colorate e disegnate con un fantastico design. Il loro scopo è farci scommettere soldi, ma lo mascherano bene». E aggiungeva: «Oggi le uniche persone che possono concedersi il lusso di fare a meno di Internet sono i ricchi, i soli che possono contare su smartphone che ne tutelino la privacy o su qualcuno che faccia le ricerche per loro o twitti al loro posto. È questo il nuovo gap digitale tra ricchi e poveri».  Ma è davvero così oggi, o questo “lusso” è in fondo possibile per chiunque, basta volerlo? Ad Amsterdam tre ragazzi hanno lanciato il The Offline Club, un’associazione che organizza eventi “offline”, senza telefono o computer, nei bar e nei pub. «Questi locali – spiega uno dei tre fondatori, Ilya Kneppelhout – sono il luogo ideale per socializzare, anche se sempre più persone li usano per lavorare al computer o parlano al telefono mentre fanno colazione o cenano con gli amici, finendo così per non apprezzare l’atmosfera, il cibo e le bevande». Molti sono i professionisti che per lavoro scelgono consapevolmente di evitare WhatsApp e altri social network, preferendo usare solo mezzi più tradizionali come l’e-mail o il telefono fisso. Una scelta forse controcorrente in un mondo sempre più iper-connesso, ma anche un modo per stabilire confini. La tecnologia che si disintossica In un contesto in cui l’uso incessante dei social network è diventato una fonte di stress, anche i social stessi stanno cercando di adattarsi alle nuove tendenze, per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento al proprio benessere digitale. Instagram, per esempio, ha introdotto la possibilità di programmare i messaggi, soprattutto se inviati in fascia serale dopo le ore 22, in modo da ridurre il bisogno di essere costantemente connessi. Fino ad arrivare a quello che sembra un controsenso: applicazioni per il benessere digitale, e applicazioni per il detox digitale che bloccano altre applicazioni. Per esempio app come Forest, che usa un incentivo verde: si piantano alberi virtuali e si guadagnano monete quando ci si disconnette per un periodo di tempo assegnato. Una volta che gli utenti guadagnano abbastanza monete, possono spenderle per aiutare a piantare alberi veri in Camerun, Kenya, Senegal, Uganda e Tanzania.  Tutti segnali questi che, pur piccoli, indicano una crescente consapevolezza della necessità di bilanciare l’interazione digitale con il

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La macchia solare AR 3964: un gigante sul Sole che guarda verso la Terra

Negli ultimi giorni, una nuova protagonista ha catturato l’attenzione degli scienziati e degli osservatori solari: la macchia AR 3964. Questa regione attiva, comparsa sulla superficie del Sole, ha registrato una crescita rapidissima, raggiungendo in meno di 24 ore un diametro di circa 25.000 chilometri, oltre il doppio delle dimensioni della Terra. La sua posizione, attualmente rivolta direttamente verso il nostro pianeta, suscita particolare interesse per le possibili conseguenze che potrebbe avere. Che cos’è una macchia solare? Una spiegazione semplice per tutti Le macchie solari sono aree scure che appaiono sulla superficie visibile del Sole, nota come fotosfera. Queste zone si distinguono dal resto della superficie solare perché sono relativamente più fredde. Mentre la temperatura della fotosfera si aggira intorno ai 5.500 °C, le macchie solari presentano temperature di circa 3.700 °C. Sebbene siano comunque estremamente calde rispetto agli standard terrestri, il contrasto termico con le aree circostanti le rende visivamente più scure. Le macchie solari si formano a causa di intensi campi magnetici che emergono dall’interno del Sole. Questi campi magnetici, che si intrecciano e si contorcono, creano una sorta di “barriera” che riduce il flusso di energia in alcune zone, abbassandone la temperatura. Nonostante appaiano come piccoli dettagli sulla superficie solare, le macchie solari possono raggiungere dimensioni enormi, talvolta più grandi dell’intero pianeta Terra, come nel caso di AR 3964. Perché AR 3964 è importante? La rapida crescita di AR 3964 e la sua attuale posizione rivolta verso la Terra hanno attirato l’attenzione degli esperti, poiché potrebbe aumentare il rischio di fenomeni solari intensi come i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale (CME). I brillamenti solari sono esplosioni improvvise di energia che rilasciano radiazioni elettromagnetiche intense. Queste possono interferire con le comunicazioni radio e i segnali GPS sulla Terra. Le espulsioni di massa coronale (CME), invece, sono gigantesche nubi di particelle cariche espulse dal Sole nello spazio. Quando queste particelle interagiscono con il campo magnetico terrestre, possono generare tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono causare una serie di problemi: interruzioni nelle comunicazioni radio, danni ai satelliti, malfunzionamenti nelle reti elettriche e, nei casi più gravi, blackout energetici su larga scala. Un fenomeno che affascina e preoccupa Nonostante i potenziali rischi, l’attività solare è anche fonte di spettacoli naturali mozzafiato. Le particelle cariche provenienti dalle espulsioni di massa coronale possono interagire con la ionosfera terrestre, dando vita a splendide aurore boreali. Questi giochi di luce, tipicamente visibili alle latitudini polari, possono talvolta apparire in zone inusuali, come l’Italia, durante periodi di intensa attività solare. Recentemente, infatti, si sono registrate aurore boreali visibili anche nel nostro Paese, un evento raro e meraviglioso che cattura l’immaginazione di chiunque abbia la fortuna di osservarlo. L’importanza del monitoraggio solare AR 3964 è solo una delle tante macchie solari che potrebbero emergere nei prossimi mesi, poiché ci stiamo avvicinando al picco massimo del ciclo solare di 11 anni. Questo ciclo, caratterizzato da una progressiva crescita e diminuzione dell’attività solare, raggiungerà il suo apice tra la fine del 2024 e l’estate del 2025. Durante questo periodo, il numero di macchie solari e i fenomeni associati, come i brillamenti e le CME, sono destinati ad aumentare. Monitorare costantemente il Sole è fondamentale per prevedere e mitigare eventuali impatti sul nostro pianeta. L’osservazione solare consente di prevedere tempeste geomagnetiche e di prendere misure preventive per proteggere satelliti, infrastrutture elettriche e sistemi di comunicazione. Scopri Land Magazine admin Gennaio 19, 2025 La macchia solare AR 3964: un gigante sul Sole che guarda verso la Terra Read More admin Gennaio 18, 2025 Samuel Richardson e le origini del romance Alle origini del romance moderno: l’arrivo di Samuel RichardsonBorghesia e romanzo: un legame indissolubileBorghesia e romanzo sono due facce della stessa medaglia: l’una non potrebbe esistere senza l’altro. Il romanzo Read More admin Gennaio 18, 2025 Insalata di pesche e mandorle di Romeo e Giulietta: l’amore proibito… in versione light Non tutte le storie d’amore devono finire in tragedia, specialmente se l’ingrediente principale è la frutta di stagione. L’insalata di pesche e mandorle è il piatto perfetto per chi vuole Read More admin Gennaio 18, 2025 Opere Liriche in Poche Parole – Puntata 4: Figaro Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart non è solo un’opera, ma un vero e proprio manuale su come incasinare una giornata con intrighi, travestimenti e risate. Se ami Read More admin Gennaio 18, 2025 Bilbury: Il Villaggio Inglese che Sembra Uscito da una Favola Se ti dicessero che esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, probabilmente penseresti a un film di fantasia o a un libro di fiabe. E invece no, questo Read More admin Gennaio 18, 2025 17 Gennaio: auguri Anne Brontë! La più introversa delle sorelle Brontë e il suo compleanno letterario Se pensate che il 17 gennaio sia un giorno qualsiasi, fermatevi subito! Questo è il giorno in cui nacque Anne Brontë, la meno famosa, ma non meno brillante, delle celebri Read More admin Gennaio 16, 2025 Oggi è la Giornata Nazionale dei Dialetti: Celebriamo le Radici con “La Livella” di Totò! Ah, i dialetti! Quelle melodie regionali che ci fanno ridere, riflettere e, qualche volta, litigare su come si dice davvero “melanzana” in italiano. Oggi, 16 gennaio, è la Giornata Nazionale Read More admin Gennaio 15, 2025 Opere Liriche in Poche Parole – Puntata 2: Tosca Tosca di Giacomo Puccini è l’opera che ti inchioda alla sedia come il miglior thriller hollywoodiano, ma con molta più passione, pugnali e arie indimenticabili. Conflitti politici, amori impossibili e Read More Silvia Dal cin Gennaio 14, 2025 GUARDA COSA MANGI! oggi prepariamo… La ratatouille! Ratatouille è un film d’animazione del 2007 adatto a tutti. Racconta la storia del topo Remy, un ratto con la passione della cucina e il sogno di diventare uno chef. Read More admin Gennaio 14, 2025 Comincia oggi il corso di Storia moderna Land Academy: perché è importante studiarla Perché è importante studiare la Storia moderna?La Storia moderna rappresenta un periodo cruciale nella comprensione del mondo contemporaneo, caratterizzato da trasformazioni politiche, economiche, culturali e scientifiche

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Come le donne hanno addomesticato i lupi: una storia di istinto, empatia e… sopravvivenza

Se oggi portiamo a spasso Fido al parco possiamo forse ringraziare una coraggiosa antenata del Paleolitico che, invece di scappare urlando, ha deciso di accarezzare un lupo affamato. E no, non è solo una questione di audacia: l’addomesticazione dei lupi, che ha portato alla nascita del miglior amico dell’uomo (e della donna), potrebbe essere stata fortemente influenzata proprio dalle donne delle prime comunità umane. Ma come è successo? Immaginiamo la scena: siamo attorno a un fuoco, qualche migliaio di anni fa, e un lupo più mansueto degli altri, e quindi leggermente defilato dal branco, si avvicina attratto dall’odore di carne arrostita. Gli uomini, probabilmente impegnati a inventare il barbecue o a vantarsi dell’ultima caccia, non ci fanno caso. Le donne, invece, con occhio vigile e cuore grande notano un cucciolo magro e un po’ spaesato. La leggenda dice che una di loro gli abbia dato un osso. Et voilà: il primo passo verso l’addomesticazione. Empatia e ossa: la strategia vincente A differenza degli uomini preistorici, che forse vedevano i lupi solo come concorrenti nella caccia o potenziali pelli per l’inverno, le donne avevano un approccio diverso. Probabilmente trascorrevano più tempo vicino ai campi base, dove si prendevano cura dei bambini e organizzavano la vita quotidiana. Questa vicinanza con i cuccioli di lupo, che magari si avvicinavano per rubare qualche avanzo, avrebbe creato un rapporto unico. Non c’erano tutorial su YouTube su come addomesticare un animale selvatico, ma le donne del Paleolitico avevano istinto da vendere. Forse hanno capito che offrire cibo ai lupi meno aggressivi poteva creare una sorta di alleanza. E così, cucciolo dopo cucciolo, siamo arrivati al Labrador che vi fissa con occhi languidi mentre mangiate. Perché le donne e non gli uomini? Semplice: multitasking. Le donne preistoriche erano esperte nel risolvere problemi complessi mentre cercavano di sopravvivere. Dove gli uomini vedevano un problema (tipo: “Questo lupo ci mangia la cena”), le donne vedevano un’opportunità (“Questo lupo potrebbe aiutarci a cacciare domani”). Consideriamo anche che il loro ruolo nella cura dei bambini potrebbe averle rese naturalmente più empatiche verso altre specie. Dopotutto un cucciolo di lupo affamato non è così diverso da un neonato in cerca di attenzione. Dal lupo al cane: un percorso di civiltà Grazie a queste interazioni quotidiane, i lupi più docili hanno iniziato a frequentare sempre più spesso gli insediamenti umani. Con il tempo si sono evoluti in animali meno selvatici e più collaborativi. Questi primi “protocani” avrebbero aiutato nelle battute di caccia, offerto protezione e, diciamolo, tenuto compagnia durante le lunghe notti preistoriche. Come dimostra il documentario Netflix “Nella mente di un cane”, questa relazione unica si basa su una connessione profonda che va oltre la semplice utilità. Gli studi mostrano che i cani sono in grado di leggere le emozioni umane, una capacità che forse ha le sue radici proprio in quel lontano passato in cui donne e lupi iniziarono a capirsi e a collaborare. Ma cosa ci insegna questa storia? Che le donne non solo hanno contribuito a plasmare la civiltà umana, ma probabilmente anche a cambiare per sempre il corso della storia animale. La prossima volta che il vostro cane vi guarda con quegli occhi pieni d’amore (o di fame), ricordatevi di quella donna del Paleolitico che ha offerto un osso al lupo. E magari ringraziatela con un pensiero. https://youtu.be/kFNYc6q2U_8 Scopri Land Magazine admin Dicembre 4, 2024 Come le donne hanno addomesticato i lupi: una storia di istinto, empatia e… sopravvivenza Se oggi portiamo a spasso Fido al parco possiamo forse ringraziare una coraggiosa antenata del Paleolitico che, invece di scappare urlando, ha deciso di accarezzare un lupo affamato. E no, Read More admin Dicembre 4, 2024 Curiosità sull’epoca vittoriana: stranezze, abitudini e storie incredibili L’epoca vittoriana è stata un periodo affascinante, per non dire… bizzarro. Se da un lato abbiamo assistito a grandi cambiamenti e rivoluzioni, dall’altro le abitudini e le convinzioni di questa Read More admin Dicembre 2, 2024 Ufficio e amore: 3 office romance in italiano da leggere assolutamente Se pensi che l’ufficio sia solo il regno di Excel, caffè annacquati e stampanti che non collaborano, è perché non hai mai letto un office romance fatto come si deve. Read More Cristina Ferri Dicembre 2, 2024 Ricette: i cupcake di Edith – La segretaria del quarterback Il rapporto fra Edith Miller e suo padre è un legame da sempre complicato. Lui sembra volerla controllare, le sta perennemente col fiato sul collo e soprattutto non accetta la Read More Francesca Redolfi Dicembre 2, 2024 I nostri libri felici Di Francesca Redolfi  Per lungo tempo ho pensato a un romanzo come all’ultimo libro felice. Era un fantasy senza pretese, che probabilmente se avessi letto in un altro momento avrei Read More admin Dicembre 2, 2024 Viaggiare nel tempo: come il fascino medievale di Le Mont-Saint-Michel conquista il XXI secolo Se esiste un luogo capace di farvi dimenticare il Wi-Fi e portarvi dritti nel Medioevo (senza perdere il senso della modernità), quello è Le Mont-Saint-Michel. Una destinazione che sembra un Read More Cristina Ferri Dicembre 1, 2024 Ricette – Il brodo de La Bella e la Bestia Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More Cristina Ferri Novembre 30, 2024 Ricette – I panini bianchi di Heidi Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More admin Novembre 27, 2024 Il misterioso mondo dei club vittoriani: luoghi privati e club segreti L’epoca vittoriana non era fatta solo di tè delle cinque, salotti impeccabili e rigide regole sociali. Esisteva un mondo parallelo, nascosto dietro porte di mogano e tende spesse, in cui Read More admin Novembre 25, 2024 Il Capitale di Karl Marx: Una Sintesi Chiara e Comprensibile Il Capitale, scritto da Karl Marx, è una delle opere più importanti della filosofia, dell’economia e

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Cosa Fare se il Tuo Cane Incontra un Lupo: Guida Pratica per Padroni all’avventura

Immagina questa scena: sei in una tranquilla passeggiata nei boschi con il tuo fedele compagno a quattro zampe quando, all’improvviso, tra gli alberi spunta un lupo. Il cuore inizia a battere più forte e ti chiedi: “E adesso cosa faccio?”. Prima di tutto, respira profondamente. Non è il momento di andare nel panico. Ecco una guida pratica su cosa fare se il tuo cane dovesse mai incontrare un lupo. 1. Mantieni la calma e non avvicinarti Prima regola d’oro: non farti prendere dal panico. I lupi, come i cani, sono molto sensibili al linguaggio del corpo. Se tu mantieni la calma, hai maggiori probabilità di evitare una reazione aggressiva. Non tentare di avvicinarti al lupo, anche se sembra innocuo. Mantieni le distanze e non fare movimenti bruschi. 2. Richiama subito il tuo cane Se il tuo cane è libero, richiamalo immediatamente. Usa un tono fermo ma non urlare. Il richiamo deve essere deciso e privo di ansia. Se il tuo cane è ben addestrato al richiamo, dovrebbe tornare da te. È fondamentale che il tuo cane non corra verso il lupo, perché potrebbe essere visto come una minaccia. 3. Tienilo al guinzaglio Una volta che il cane è tornato da te, mettilo subito al guinzaglio. Anche se sei in un’area dove solitamente lo lasci libero, è importante che in presenza di un lupo tu possa avere il controllo completo del tuo cane. Un cane al guinzaglio è meno propenso a scatenare una reazione aggressiva da parte del lupo. 4. Allontanati lentamente Non girarti di scatto né fuggire. Invece, inizia ad allontanarti lentamente mantenendo il lupo nel campo visivo, ma senza fissarlo negli occhi (che può essere interpretato come una sfida). Fai passi lenti e sicuri indietreggiando fino a mettere una distanza sicura tra te e il lupo.   vai al libro 5. Evita il contatto visivo diretto Il contatto visivo con un lupo può essere interpretato come un atto di sfida. È meglio evitare di fissarlo negli occhi. Piuttosto, mantieni uno sguardo morbido e controlla i movimenti del lupo con la coda dell’occhio. 6. Non minacciare né tentare di nutrirlo Non lanciare oggetti, non cercare di scacciare il lupo urlando o facendo gesti minacciosi: ciò potrebbe portare il lupo a reagire in modo aggressivo. Allo stesso modo, non cercare di avvicinarti al lupo offrendo cibo per distrarlo o farlo andare via. I lupi sono animali selvatici e imprevedibili, e tentare di interagire con loro può essere molto pericoloso. 7. Insegna al tuo cane a restare calmo Se hai un cane che tende a essere curioso o iperattivo, è una buona idea addestrarlo a rimanere calmo in situazioni insolite. Comandi come “resta” e “seduto” possono fare la differenza in un incontro ravvicinato con la fauna selvatica. Esercitati regolarmente in situazioni di stress simulato per prepararlo a eventuali incontri con animali selvatici. 8. Chiama i servizi competenti Se il lupo si mostra particolarmente aggressivo o persiste nel seguirvi, cerca di raggiungere un luogo sicuro e, se necessario, chiama le autorità locali o il servizio di gestione della fauna selvatica. È importante segnalare l’avvistamento per garantire la sicurezza tua, del tuo cane, e di altre persone nella zona.   vai al libro Scopri Land Magazine admin Agosto 17, 2024 Lena e la tempesta di Alessia Gazzola: la recensione di Land Magazine A cura di Colloco Alessia Gazzola nella top 5 delle mie autrici del cuore. L’ho conosciuta ormai tantissimi anni fa con la serie di libri che tratta le avventure di Read More Elisabetta Agosto 16, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 20) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. 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Lupi e cani sono nemici?

Se ti è mai capitato di immaginare un lupo e un cane che si incontrano per strada, probabilmente ti sei chiesto se l’esito di quell’incontro sia una scena degna di un film d’azione o piuttosto di un documentario di National Geographic. La verità, come spesso accade, è un po’ più complessa, ma non meno affascinante. Scopriamo insieme se lupi e cani sono davvero nemici giurati o se il loro rapporto è più simile a quello tra cugini che si stuzzicano ma alla fine si vogliono bene. Un passato in comune: quella volta in cui erano tutti lupi Prima di tutto, mettiamo in chiaro una cosa: lupi e cani condividono un antenato comune. Circa 15.000 anni fa (o forse più, dipende da quale archeologo decidi di credere), un gruppo di lupi più socievoli ha deciso di fare amicizia con gli umani, scoprendo che avvicinarsi a quei bipedi non era poi così male. Questi lupi più “social” si sono evoluti nei cani che oggi chiamiamo affettuosamente “il miglior amico dell’uomo”. Quindi, i cani sono fondamentalmente lupi che hanno scelto la vita domestica. Non c’è da stupirsi se a volte i loro cugini selvaggi li guardano di traverso. Natura selvaggia Vs. divano: quando le differenze contano C’è da dire che lupi e cani hanno sviluppato caratteristiche e abitudini diverse nel corso dei secoli. I lupi, con la loro vita dura e selvaggia, sono abituati a cacciare in branco, ad affrontare inverni gelidi e a difendere il loro territorio con la ferocia di un protagonista di “Game of Thrones”. I cani, d’altro canto, hanno abbandonato la caccia in favore delle crocchette e la difesa del territorio per… abbaiate minacciose al postino.   vai al libro Queste differenze possono portare a qualche tensione quando un lupo e un cane si incontrano. I lupi vedono nei cani una minaccia al loro territorio, mentre i cani, che forse si sentono un po’ in colpa per aver scelto la vita facile, potrebbero reagire in modo aggressivo. Insomma, è un po’ come vedere un ex rocker ribelle che incontra il suo vecchio amico d’infanzia, ora impiegato in giacca e cravatta: scintille assicurate. Gli incontri ravvicinati: cosa succede quando si trovano faccia a faccia? Quando un lupo e un cane si trovano faccia a faccia, l’esito dipende molto dal contesto e dalla personalità dei due. Se il cane è di grossa taglia e ha un carattere dominante, potrebbe cercare di stabilire chi comanda. Il lupo, dal canto suo, non è abituato a lasciarsi intimidire facilmente. In natura, gli incontri tra lupi e cani non sono comuni, ma quando accadono, possono sfociare in scontri piuttosto seri. In ambienti più controllati, come nei parchi naturali dove si tenta di reintrodurre i lupi, gli esperti consigliano ai proprietari di cani di tenere i loro amici a quattro zampe al guinzaglio per evitare qualsiasi “incomprensione interspecie”. È un po’ come quando vai a una festa e ti raccomandano di non provocare il cugino più rissoso. Ma quindi, sono nemici? La risposta breve è: dipende. Come ogni relazione familiare che si rispetti, ci sono alti e bassi. In natura, lupi e cani possono essere rivali, specialmente quando si tratta di territorio o di prede. Tuttavia, ci sono casi documentati di cani randagi che si sono uniti a branchi di lupi, dimostrando che con un po’ di impegno (e forse qualche seduta di terapia di gruppo), anche le differenze più radicate possono essere superate. Insomma, lupi e cani non sono nemici per natura, ma piuttosto cugini che non sempre vanno d’accordo. Certo, la vita ha portato i cani a scegliere una via più comoda, mentre i lupi hanno preferito restare fedeli alla loro essenza selvaggia. Ma alla fine, forse, possono imparare qualcosa l’uno dall’altro: i cani potrebbero riscoprire un po’ del loro spirito avventuroso, mentre i lupi potrebbero godersi, ogni tanto, un po’ di relax su un morbido divano.   vai al libro Scopri Land Magazine admin Agosto 17, 2024 Lena e la tempesta di Alessia Gazzola: la recensione di Land Magazine A cura di Colloco Alessia Gazzola nella top 5 delle mie autrici del cuore. L’ho conosciuta ormai tantissimi anni fa con la serie di libri che tratta le avventure di Read More Elisabetta Agosto 16, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 20) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. 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