Un libro per la primavera

Di Cristina Ferri

Ancora per poco dovremo sopportare plaid e cappotti pesanti. Domani, giovedì 20 marzo, avverrà infatti l’equinozio di primavera e porterà con sé giornate più lunghe e calde. Noi della redazione ti consigliamo un libro che sa di primavera

Matteo Bussola – il rosmarino non capisce l’inverno

Un libro che intreccia storie di donne. Una donna che ci insegna che non è mai troppo tardi per innamorarsi, una figlia che non riesce a perdonare la madre… Sono solo alcune protagoniste che troviamo in questo libro. Persone comuni, che nella loro semplicità sanno emozionare. Resistono come il rosmarino durante l’inverno e sanno, a loro modo, reinventarsi. Un libro scritto da un uomo, dunque, che riesce tuttavia a immedesimarsi nelle vite di altre donne.

Trama:
«A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?» In pochi come Matteo Bussola sanno raccontare, con tanta delicatezza e profondità, le contraddizioni dei rapporti umani. In pochi sanno cogliere con tale pudore il nostro desiderio e la nostra paura di essere felici. Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono. «Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è piú utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già.» Matteo Bussola

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