Di Cristina Ferri

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L’addio alla Francia e il ritorno a casa
L’addio alla Francia è per Mary straziante. Una vedova adolescente, che ha visto in poco tempo sfumare la corona francese, in rapporti precari con l’Inghilterra che le apparterrebbe di diritto, e ora di ritorno nel suo paese d’origine per tentare di non farsi strappare anche quella scozzese, di corona: ecco chi è Mary Stuart adesso.
La regina viene accompagnata fino a Calais dallo stesso grande corteo che l’aveva accolta con fuochi d’artificio al suo arrivo in quella terra che l’avrebbe viziata e presto dimenticata; solo che una volta rientrata in Scozia non trova nessuno ad attenderla, questo apprendiamo leggendo la biografia di Zweig.
Regina di Scozia
Il 19 agosto 1561, dopo 13 anni di lontananza, Mary Stuart approda a Leith e presto si accorge di quanto il suo paese sia povero. Nessuna cerimonia per lei; i suoi abiti appaiono quasi fuori luogo, tanta è la miseria che circonda il suo popolo.
Un paese diviso
La Scozia è divisa dalle lotte religiose. Saldamente cattolica, Mary Stuart non accetta di diventare protestante solo per placare le lotte che minacciano il suo paese. Ma la Chiesa papista di Roma appare così lontana in questo paese straniero, ove tutti sembrano abbracciare la religione di sua cugina Elisabetta, la regina d’Inghilterra.
Perfino il suo fratellastro, il conte di Moray James Stuart, è protestante, e come tale cerca di arraffare quanto può dai sequestri della Chiesa e di imporre il protestantesimo come unica religione dominante.
Ma se il conte di Moray si mostra sin da subito un uomo capace di destreggiarsi fra i due regni, sarà John Knox a darle del filo da torcere.
John Knox e il fanatismo religioso
«La sua vera Bibbia è solo il Vecchio Testamento»[1], non si piega al volere della regina e non la teme. Uomo colto e severo, non tollera pensieri diversi dai suoi. «Chi non la pensa come lui è subito bollato come delinquente.»[2]
Mary Stuart, cattolica convinta, si trova subito in disaccordo con lui. Quando apprende che l’uomo ha impedito la celebrazione delle messe, crede di aver trovato un escamotage continuando a celebrare nella propria cappella privata, ma il giorno della santa messa è costretta a interrompere le sue preghiere a causa di una folla agitata che si oppone al rito cattolico.
Quale destino infausto si abbatte su questa giovane donna sola, vedova, in un paese straniero e con una cugina che la vuole morta, un fratellastro che ambisce segretamente al suo trono e un fanatico religioso che le impedisce di pregare? Cosa ne sarà di lei?
[1] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013
[2] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013