Silvia Dal cin

Rubrica “10 libri per bambini che non puoi non aver letto”

Libro n. 8. “Guizzino” di Leo Lionni LA STORIAGuizzino è l’unico pesciolino nero tra tanti pesciolini rossi. Un giorno Guizzino rimane solo, perchè un grosso tonno ha mangiato il resto del branco. Che farà tutto solo?È una storia che parla di diversità e aiuto reciproco, che può essere declinato in ambito familiare e tra amici. Si racconta l’importanza di fare squadra e che ognuno ha il suo posto, la sua utilità per il gruppo.L’autore è Leo Lionni, pittore, scrittore e illustratore statunitense di origine olandese. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1963 (in Italia nel 1977 da Emme Edizioni) ed è un albo illustrato all’avanguardia per molti aspetti. Lo stile semplice della storia, ben accompagnata dalle vivaci e particolarissime illustrazioni, è adatta ai piccoli ma stupisce anche i più grandi per la ricchezza di sfumature e dettagli.L’AUTORELeo Lionni (Amsterdam 1910 – Italia 1999) era un artista davvero poliedrico. Arrivato in Italia nel 1925, inizia a dipingere nel 1929 e nel 1931 entra a far parte dei Futuristi. Anche se si laurea in Economia, continua a lavorare in ambito artistico e grafico (anche per la Motta). Essendo di origini ebree, a causa delle leggi razziali è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. In America continua la sua attività artistica.Torna in Italia nel 1960, scegliendo prima la Liguria e poi la Toscana come luoghi di residenza. Lavora per Mondadori al mensile, poi settimanale “Panorama”.Lionni è anche autore di un altro capolavoro della letteratura per l’infanzia, “Piccolo blu e Piccolo giallo” (1959), uno dei libri per bambini più venduti al mondo. Suoi sono anche, tra gli altri, “Pezzettino” e “Un colore tutto mio”, altre pietre miliari del genere.PERCHÉ LEGGERLOLa storia di Guizzino porta con sè un messaggio universale “l’unione fa la forza”. E’ sicuramente un libro utile per parlare di cooperazione, di aiuto reciproco per raggiungere un obbiettivo. Si può parlare di solidarietà utilizzando questo libro, di lavorare insieme per garantire a tutti un presente e un futuro migliore e più sicuro.Inoltre Guizzino è l’unico pesciolino diverso, non solo nell’aspetto ma anche nel comportamento: mentre gli altri pesciolini rossi, quelli che incontra dopo aver “perso” il suo branco, vivono nella paura, lui è l’unico che ha il coraggio di pensare al domani. Non vive nel terrore o nel lutto, ma riprende in mano la sua vita e trova un modo per tenere al sicuro tutti, non solo sè stesso. Può essere usato per parlare anche di bullismo, dato che parla di comunità e dell’importanza di fare gruppo contro i tonni, pesci grandi e feroci.L’età di lettura indicata è 3 anni, ma può essere letto e riletto a qualunque età. A cura di LEGGI ANCHE firstletter 22.04.23 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera Grandi novità in casa First Letter Editrice: il progetto è ufficialmente avviato, e al Salone del libro di Torino di quest’anno verrà presentato il primo Read More firstletter Raccontare storie di inclusione ai bambini: il ruolo dei genitori e degli educatori 07.10.24 firstletter L’importanza di pubblicare più libri in alta leggibilità 30.09.24 firstletter Nuovo libro per bambini, “I Signori Giraffa aspettano un cucciolo” per First Letter Editrice 23.09.24 firstletter Libri per bambini che insegnano l’amore e l’accettazione: i must-have per ogni piccola biblioteca 23.09.24 firstletter Come le storie illustrate possono insegnare valori importanti ai bambini 09.09.24 firstletter L’importanza di abbracciare le differenze nei bambini: Un viaggio di crescita e amore 02.09.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: Harold e la matita viola 20.08.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: IL GRINCH DI Dr. Seuss 13.08.24

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LETTURE DI HALLOWEEN: PICCOLI BRIVIDI

CLASSICI HORROR PER BAMBINI ? A cura di LEGGI ANCHE firstletter 22.04.23 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera Grandi novità in casa First Letter Editrice: il progetto è ufficialmente avviato, e al Salone del libro di Torino di quest’anno verrà presentato il primo Read More firstletter Raccontare storie di inclusione ai bambini: il ruolo dei genitori e degli educatori 07.10.24 firstletter L’importanza di pubblicare più libri in alta leggibilità 30.09.24 firstletter Nuovo libro per bambini, “I Signori Giraffa aspettano un cucciolo” per First Letter Editrice 23.09.24 firstletter Libri per bambini che insegnano l’amore e l’accettazione: i must-have per ogni piccola biblioteca 23.09.24 firstletter Come le storie illustrate possono insegnare valori importanti ai bambini 09.09.24 firstletter L’importanza di abbracciare le differenze nei bambini: Un viaggio di crescita e amore 02.09.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: Harold e la matita viola 20.08.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: IL GRINCH DI Dr. Seuss 13.08.24 Chi ha più di 25/30 anni sicuramente conosce o ricorda la serie “Piccoli brividi”, libri per ragazzi dalle atmosfere horror.Pubblicati a partire dal 1992, i libri della serie sono ad oggi più di ottanta, oltre gli speciali e tutte le serie derivate.Tradotti in 32 lingue, i Piccoli Brividi sono la serie per ragazzi più venduta nel mondo (fonte Guinness dei Primati).  Il titolo originale della serie è “Goosebumps” (letteralmente Brividi) e sono racconti brevi, di circa 150-160 pagine ciascuno.  Le storie sono solitamente semplici ma piene di colpi di scena, ma il linguaggio è sempre adatto ai ragazzi e le vicende non sono effettivamente nè horror nè splatter. Sicuramente è l’elemento sorpresa al centro della narrazione, più che la presenza di effettivi elementi orrorifici. Per questo sono tranquillamente leggibili dagli 8 anni in su e potrebbe essere una bella idea acquistarne un titolo in libreria o prenderlo in prestito in biblioteca e leggerlo insieme ad Halloween. I titoli più evocativi? I miei preferiti sono: “La notte dei mostri di fango”, “Terrore dagli abissi” e “Il mostro delle nevi a Pasadena”.  L’autore è Robert Lawrence Stine, LR Stine, scrittore americano ora 81enne, anche produttore ed editore. In alternativa, se non amate leggere, esistono due serie Tv ispirate a Piccoli Brividi, una degli anni Novanta e una del 2023 su Disney+ o i due film del 2015 e del 2018.Buona lettura o buona visione! e buon Halloween!  

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DIVENTARE GENITORI: Infertilità e aspettative sociali

Un suggerimento di lettura per affrontare il tema Spesso e volentieri parenti, amici o estranei rivolgono alle coppie la domanda: “ma quando fate un bambino?”. Ma anche “quando fate un fratellino / sorellina?” praticamente appena hai partorito il primo figlio.Ma che succede se un figlio non arriva? Oppure se già solo averne uno è costato immensa fatica, sforzi fisici e magari anche economici?Il sito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) stima che in Italia il 15% delle coppie sia infertile. L’infertilità può dipendere in ugual misura dalla donna e dall’uomo. Il 15% significa una coppia su sei, praticamente. Bisogna ovviamente distinguere tra infertilità (impossibilità di portare a termine una gravidanza con la nascita di un bambino sano) e sterilità (incapacità di concepire). Ciò significa che una coppia su sei in Italia trova difficoltà nel portare avanti una gravidanza, con conseguenze fisiche e psicologiche importanti e purtroppo spesso molto sottovalutate. Le cause dell’infertilità possono essere molteplici e non intendo affrontarle in questo articolo. Voglio invece soffermarmi sulle aspettative sociali che circondano ogni coppia, in particolare queste coppie. Purtroppo spesso anche i sanitari, oltre che parenti e amici, dopo una gravidanza dicono “vabbè dai, potete sempre riprovare”. Oppure sottovalutano l’impatto emotivo del lutto (perchè è un lutto, a tutti gli effetti, anche quello perinatale) sul genitore e sulla coppia.Altre volte sono i figli stessi che, per desiderio personale o perchè anche loro spinti dalla comunità, a chiedere con insistenza un fratellino o una sorellina. Ma che fare se questo fratellino o sorellina non arriva? Non è facile non poter soddisfare le aspettative, che siano della società o del figlio primogenito. Anche per questo motivo ho scritto la storia di Fortunata. I Signori Giraffa aspettano a lungo il loro cucciolo, a differenza di tanti altri animali che li circondano. Poi, quando finalmente il cucciolo arriva, è speciale, diverso dagli altri (ed anche questo può succedere, nei casi di infertilità). Consiglio questo libro, tra gli altri, soprattutto ai genitori che si trovano in questa situazione, perchè possa essere una lettura di partenza per parlare di infertilità e di diversità con i loro figli e con il resto della comunità. A cura di LEGGI ANCHE firstletter 22.04.23 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera Grandi novità in casa First Letter Editrice: il progetto è ufficialmente avviato, e al Salone del libro di Torino di quest’anno verrà presentato il primo Read More firstletter Raccontare storie di inclusione ai bambini: il ruolo dei genitori e degli educatori 07.10.24 firstletter L’importanza di pubblicare più libri in alta leggibilità 30.09.24 firstletter Nuovo libro per bambini, “I Signori Giraffa aspettano un cucciolo” per First Letter Editrice 23.09.24 firstletter Libri per bambini che insegnano l’amore e l’accettazione: i must-have per ogni piccola biblioteca 23.09.24 firstletter Come le storie illustrate possono insegnare valori importanti ai bambini 09.09.24 firstletter L’importanza di abbracciare le differenze nei bambini: Un viaggio di crescita e amore 02.09.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: Harold e la matita viola 20.08.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: IL GRINCH DI Dr. Seuss 13.08.24

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DIVENTARE GENITORI: quando nasce un figlio con disabilità

Consiglio di lettura per parlarne con i bambini La nascita di un figlio è sempre motivo di gioia. Almeno, così dicono. Ma affrontare la nascita di un figlio con disabilità è davvero una gioia?Leggendo qua e là nel web, parlando con genitori e famiglie con uno o più figli disabili, i sentimenti che emergono sono contrastanti: i figli sono un tesoro, un amore grande e prezioso, ma anche una fatica grande, immensa. Sui social troviamo tantissimi esempi di famiglie che mostrano sia la loro forza, la loro gioia nel crescere i figli, ma anche problemi e difficoltà legati alla loro disabilità. Emerge sempre una grande, grandissima resilienza di questi genitori, ai quali spesso viene detto: “non so dove trovi la forza”.La risposta è sempre la stessa: “DEVO trovare la forza, non ho alternative”. Sono famiglie che vanno sostenute, non vanno lasciate sole. Non vanno ammirate da lontano, santificando i genitori e idolatrandoli come eroi; questi genitori, e ce lo dicono loro apertamente, non vogliono essere visti come martiri, eroi moderni. Vanno sostenuti, per quello che possiamo fare noi: aiutandoli nelle incombenze quotidiane, scambiando con loro qualche chiacchiera, lasciandoli liberi di sfogarsi senza giudicare, ad esempio. Oppure possiamo aiutarli sostenendo varie associazioni (ce ne sono moltissime, più o meno famose, che offrono aiuto, sostegno, conforto a queste famiglie). Insomma, dobbiamo fare squadra attorno a loro.L’aiuto, ma soprattutto la sospensione del giudizio da parte della comunità, è importante. Le parole di chi circonda queste famiglie hanno un grosso peso.Scrivendo la storia di Fortunata ho pensato anche a loro, a queste mamme e papà. I Signori Giraffa affrontano la nascita di una figlia “speciale” e non vengono inizialmente sostenuti dagli altri animali… ecco, non facciamo lo stesso errore.

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Lumera e Suca Baruca

A cura di LEGGI ANCHE firstletter 22.04.23 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera Grandi novità in casa First Letter Editrice: il progetto è ufficialmente avviato, e al Salone del libro di Torino di quest’anno verrà presentato il primo Read More firstletter Raccontare storie di inclusione ai bambini: il ruolo dei genitori e degli educatori 07.10.24 firstletter L’importanza di pubblicare più libri in alta leggibilità 30.09.24 firstletter Nuovo libro per bambini, “I Signori Giraffa aspettano un cucciolo” per First Letter Editrice 23.09.24 firstletter Libri per bambini che insegnano l’amore e l’accettazione: i must-have per ogni piccola biblioteca 23.09.24 firstletter Come le storie illustrate possono insegnare valori importanti ai bambini 09.09.24 firstletter L’importanza di abbracciare le differenze nei bambini: Un viaggio di crescita e amore 02.09.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: Harold e la matita viola 20.08.24 firstletter Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: IL GRINCH DI Dr. Seuss 13.08.24 Cosa sono questa “Lumera” e questa “Suca Baruca” del titolo? Ve le spiego subito! Sebbene Halloween sia una festività “importata” dai paesi anglosassoni, esiste da moltissimo tempo una versione veneta della stessa festa, in cui la zucca ha un ruolo centrale.Nel mondo contadino infatti le zucche, una volta svuotate del loro contenuto, venivano intagliate e al loro interno veniva posto un lumino. Poste lungo i davanzali o lungo i fossi, illuminavano la via ai defunti le notti del 1 e 2 novembre. Vi ricorda qualcosa?I ragazzi si divertivano a spaventare i passanti, anche con l’aiuto di queste teste di zucca e complice il buio. Di nuovo, vi ricorda qualcosa?I bambini invece ricevevano nocciole, castagne, frutta secca (tipici del periodo) da parte dei nonni o altri defunti, che facevano così sentire nuovamente la loro presenza ai piccoli di casa. I ragazzi invece le andavano a chiedere di casa in casa, e ricevendole smettevano di fare scherzetti e dispetti. Nuovamente vi chiedo, vi ricorda qualcosa? La varietà di zucca più coltivata e utilizzata in Veneto era ed è la Suca Baruca, che possiamo tradurre letteralmente in Zucca Barucca. Un nome simpatico che identifica dialettalmente un tipo di zucca, la zucca marina di Chioggia. Piatti a base di zucca erano sicuramente preparati nel periodo di fine ottobre / primi giorni di novembre in tutte le famiglie. Volendo ricercare l’origine di Baruca, sembra provenire dall’ebraico “Baruch”, che significa “benedetto/santo”. La zucca sarebbe quindi santa? Potrebbe essere definita tale perchè con essa si sfamavano molte persone, soprattutto i poveri. L’altra origine della parola potrebbe essere “baruca” come “veruca”, con riferimento all’aspetto della zucca, piena di escrescenze. La zucca in Veneto è quindi associata al periodo autunnale, specialmente a ridosso della festa di Tutti i Santi. Ma “Sucon” o “Zucon” (Zuccone) è una parola anche abitualmente usata in Veneto per descrivere qualcuno poco sveglio o particolarmente cocciuto. La zucca marina di Chioggia infatti ha queste caratteristiche: una zucca un po’ bruttina, bitorzoluta, con la buccia dura e spessa.Nelle case si mangiavano quindi piatti a base di zucca, patate e di frutta secca. Si lasciavano poi i “piatti dei morti”, con lo stesso contenuto, sul tavolo di casa o sul davanzale, insieme a acqua, latte o vino (a seconda del tipo di spiriti defunti che sarebbero “tornati a casa”).

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