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Starduster: fumetto per bambini?

Ho letto di recente Starduster, di Elisa Pocetta, pubblicato da Astra – Star Comics qualche anno fa. I disegni sono bellissimi ma… intanto, prima domanda: è un fumetto o una graphic novel? Per rispondere, devo prima chiarire una cosa: per fumetto si intende un prodotto che “nasce seriale”, cioè una storia che nasce già per essere pubblicata a puntate, mentre una graphic novel è una storia autoconclusiva e pubblicata in un unico volume. Quindi, Starduster è l’uno o l’altro? Direi una graphic novel, nonostante il finale dia degli indizi su un potenziale seguito. Non ho però trovato le puntate successive, quindi non è uscito in forma di serie, ergo non possiamo considerarlo un fumetto. Altra domanda: è per bambini? Direi NI. Nel senso, non vi sono nudità, allusioni sessuali, violenza, ma per comprendere appieno alcune frasi e alcuni disegni serve un minimo di maturità e di storia personale. Lo ritengo quindi adatto dai 9 anni in su, per la fascia dei pre-teen. È un fantasy, ma tocca molti aspetti cari ai pre adolescenti: l’ingresso alle scuole medie, il sentirsi diversi, l’essere considerati “alieni” o “strambi” dagli altri, la scoperta di sé e della propria forza personale, l’amicizia. I colori sono stupendi, la stampa è davvero ottima, la storia è semplice pur senza essere banale, ci sono sentimenti e anche avventura. Direi proprio che lo promuovo.

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Perché amiamo i gialli: psicologia del mistero secondo Agatha Christie

C’è chi si rilassa con una tisana e chi con un delitto ben congegnato. Noi, lettori dei gialli, apparteniamo alla seconda categoria. Ma perché ci piace tanto seguire un assassino letterario tra le pagine, pur sapendo che non è esattamente un hobby da curriculum? Agatha Christie lo sapeva: non amiamo la morte, amiamo capire la verità. 1. Il piacere del puzzle mentale Ogni romanzo di Agatha Christie è un enigma travestito da racconto. Ci invita a giocare: indovina il colpevole prima che lo faccia Poirot! E mentre noi prendiamo appunti e sospettiamo di chiunque (anche del cane del giardiniere), lei ci guida con la grazia di un illusionista.In realtà, il delitto è solo un pretesto: quello che ci cattura è il meccanismo logico, la sfida al nostro cervello. È il Sudoku dell’anima — ma con più cadaveri. 2. La rassicurazione dell’ordine ristabilito Dietro ogni assassinio letterario si nasconde un messaggio tranquillizzante: il caos verrà risolto. Alla fine, la giustizia (e Poirot) trionfano, l’assassino confessa, e tutto torna a posto. È la catarsi più british che ci sia.Agatha Christie sapeva che, dopo il colpo di scena, vogliamo chiudere il libro e pensare: ah, il mondo ha ancora un senso. Anche se quel senso passa per un flacone di veleno. 3. La curiosità come motore (e peccato veniale) La curiosità è ciò che ci fa sfogliare pagina dopo pagina. È anche il vizio preferito dei lettori di gialli: vogliamo sapere tutto, spiare, capire, ricomporre. Christie ci insegna che la curiosità non è morbosa, è umana.Miss Marple lo sa: ascoltare le chiacchiere del villaggio non è pettegolezzo — è indagine psicologica applicata. 4. I gialli come specchio del nostro inconscio Ogni personaggio sospetto, ogni vittima e ogni colpevole rappresentano una parte di noi. Nei romanzi di Agatha Christie, il male non è mai solo “là fuori”: è nei piccoli rancori, nelle bugie quotidiane, nelle vendette domestiche.Forse li amiamo perché ci permettono di esplorare la parte oscura della mente… in totale sicurezza, dal divano. 5. L’ironia della vita (e della morte)   Agatha Christie non scriveva solo per inquietare, ma per divertire. I suoi delitti sono eleganti, logici, e spesso sottilmente comici. C’è sempre una vena di ironia, un sorriso sotto i baffi di Poirot, un giudizio malizioso tra le righe di Miss Marple. È il mistero come forma suprema di umorismo britannico: si ride — piano, ma si ride. In fondo, amiamo i gialli per lo stesso motivo per cui Agatha li scriveva: perché ci fanno sentire intelligenti, vivi e (ammettiamolo) un po’ complici. Non c’è niente di più umano che cercare la verità — soprattutto quando è nascosta in bella vista.   Scopri Land Magazine admin Ottobre 19, 2025 Il regalo perfetto per chi ama leggere (e non vuole altri calzini) Ogni anno la stessa storia: la corsa ai regali, il panico da centro commerciale, la zia che dice “tanto io non voglio niente” e poi si offende se non trova Read More admin Ottobre 11, 2025 Altro che cioccolatini: il Land Advent Calendar 2025 è la dolcezza dei lettori Diciamolo: i calendari dell’avvento classici sono roba da dilettanti.Li apri, trovi un cioccolatino, lo mangi in tre secondi e rimani con un senso di vuoto spirituale (e calorico) difficile da Read More admin Ottobre 11, 2025 La nuova (e piccantissima) tendenza natalizia: i calendari dell’Avvento sexy per coppie Dimenticate le finestrelle con i cioccolatini e le renne sorridenti: il Natale 2025 sarà bollente come una sauna finlandese. 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Gli Spookies – un libro per pre-teen

Ho letto di recente “Gli Spookies – Il mistero dei ricordi scomparsi” di Maurizio Furini e Federico Chemello, illustrato da Ste Tirasso, edito da Sassi. Ho deciso di scriverne una recensione, a seguito dell’articolo sullo Scrivere per ragazzi e della ricerca autori da parte di First Letter editrice (per la nuova collana S.E.PT, dedicata ai pre-teen). “Gli Spookies”, uscito qualche anno fa, è secondo me un esempio di libro che funziona per questa fascia d’età. Perchè funziona? Che dire, se ne facessero una serie di libri o tv, con altre avventure di questi giovanissimi cacciatori di mostri, sicuramente li leggerei o li guarderei!

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La cuffietta: da Jane Austen a Elizabeth Gaskell

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui Passeggiare senza l’ombrellino, uscire senza la cuffietta o senza chaperon, o entrambe le cose, essere cacciate da una casa senza nemmeno essere accompagnate da una carrozza privata, declinare inviti mondani o giocare con il cibo a tavola sparpagliandolo ovunque erano solo alcune di quelle che venivano ritenute “una grave infrazione del ton”, ma vediamo insieme cos’era la cuffietta e come veniva utilizzata nell’Ottocento. La cuffietta Di lino, ornata di pizzi e merletti, qualsiasi dama rispettabile veniva vista con una cuffietta sulla testa. I nipoti di Jane Austen ci dicono che sua zia era solita indossarla frequentemente. Jane vedeva la cuffietta come un simbolo di libertà personale: libertà di coprire i capelli sporchi se non si aveva voglia di lavarli; libertà di uscire senza impiegare ore in acconciature elaborate. Da simbolo di libertà a rottura degli schemi. Margaret, la protagonista di Nord e Sud di Elizabeth Gaskell, davanti a una scena di grande tensione emotiva si strappa la cuffia con le mani per poter ascoltare meglio. Quel pezzo di stoffa diventa la barriera che le impedisce di ascoltare, di prendere parte agli eventi. Il signor Thornton è in cima alle scale, davanti a una folla imbestialita di operai in sciopero, e quel gesto all’apparenza sciocco e frivolo, di togliersi la cuffietta, diventa un simbolo di ribellione. Margaret non vuole rimanere in casa, al riparo dagli eventi. Vuole essere parte attiva, non può volgere lo sguardo dall’altra parte. Lei è una donna e, in quanto tale, chiede di non essere messa in un angolo a fare da tappezzeria.

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AI GRANDI BISOGNA SEMPRE SPIEGARE TUTTO!

Un classico senza tempo, in versione fumetto! Quando ho aperto il pacchetto ricevuto da Tunué mi si sono illuminati gli occhi: eccoli lì, l’aviatore e il piccolo principe! È stato come ritrovare dei vecchi amici, in una nuova veste colorata e fresca. Ricordo che la prima volta, leggendo “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegare tutto ogni volta” rimasi colpita: davvero si poteva dire, anzi scrivere? Davvero noi bambini capivamo più degli adulti? Quanto mi entusiasmò quella frase! E quanti disegni di elefanti dentro a serpenti realizzai, andando poi a mostrarli ai diversi adulti della mia vita per vedere se avrebbero detto “è un cappello!”. Che bella sorpresa quindi trovare questa nuova versione del Piccolo Principe! Edizione curata e colorata, in pieno stile Tunué, perfetta per avvicinare i più piccoli ai classici della letteratura. La storia, riscritta da Andrea Laprovitera,è illustrata da Alessandro Germani. La magia, dolcezza e profondità del Piccolo Principe, della rosa, della pecora, del piccolo pianeta, ci aspettano ancora una volta fra le pagine del fumetto! Non lasciamocele scappare!

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