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Recensione “Dieci ultime volte”, l’ultimo libro di Mia Another

A cura di Ci sono libri che ti chiamano, per mesi e mesi, un po’ come il canto di una sirena. Con Dieci ultime volte è stato così. All’inizio non riuscivo a identificare di preciso cosa fosse. Se il tono nostalgico, se la malinconia che sembrava trasparire da ogni parola degli estratti che leggevo avida qua e là  tra Instagram e Facebook. Che io sia una grande fan degli amori interrotti e che tornano a cercarti, poi, quello era solo un incentivo. Più il 4 Febbraio si avvicinava, più la sirena ha alzato la voce e il suono del canto si è fatto insistente, insostenibile. A occhi chiusi ho acquistato il libro, senza pensarci un secondo di più. L’ho letto tutto in un giorno, tenendo gli ultimi tre capitoli per la mattina dopo, perché a un certo punto mi sono maledetta: come faccio a separarmi da loro così in fretta? Mi sono chiesta sotto le coperte, quando ho contato le pagine che mancavano alla fine. Non ho neanche preparato la cena, perché sono arrivata al capitolo 30 – e Mia ci aveva avvertite, nel suo gruppo Telegram – proprio nel momento in cui mi sarei dovuta mettere ai fornelli. Questi sono quei libri che ti lasciano in sospeso, che non terminano con l’ultima pagina, ma a cui continui a pensare anche nei giorni successivi. Quei libri che puoi rileggere ancora e ancora, perchè nella foga della lettura hai sicuramente perso qualche passaggio e sarà bellissimo ritrovarlo al prossimo incontro con i personaggi. Ede e Dion sono due calamite, che la vita continua ad allontanare ma che, a distanza di anni, tornano inevitabilmente vicine, perché quello è il loro posto. Nove sono gli abbandoni da superare, gli autunni da affrontare, e tutti seguono a delle estati piene di amore. Ma cosa succede durante la decima estate? L’ultima, la definitiva. La scrittura di Mia è fluida, scorre pagina dopo pagina catturando l’attenzione al primo capitolo e facendo sì che sia difficile lasciare il libro fino alla fine. Alcuni degli argomenti trattati sono delicati, ma il modo in cui l’autrice ne scrive fa in modo che siano nonostante tutto una carezza. I protagonisti sono magnetici. Tra loro e per il lettore. Avevo già letto altri libri di questa autrice, ma trovo che questa nuova dimensione calzi come un vestito cucito addosso, perfetto per lei, in un misto di malinconia, nostalgia, romanticismo e passione. Adorato e vi consiglio di non perdervi questa lettura. Dieci ultime volte: trama Lei cerca la sua strada, ma il passato vive ancora nel suo cuore. Lui è tornato e custodisce emozioni mai dimenticate. Un incontro che potrebbe cambiarli per sempre… o spezzare di nuovo tutto. Ogni estate, Ede torna al bed and breakfast dei suoi genitori a Castelcorvo, un borgo arroccato sulle montagne. Sono passati sei anni dall’ultima volta che ha visto Dion, il ragazzo italo-canadese con cui ha trascorso quasi ogni estate fin da bambini, e che nel frattempo è diventato uno scrittore di successo. Ede ha passato gli autunni a pensare a lui, senza mai riuscire a dimenticarlo. È stato il suo primo amore, e quel ricordo è rimasto indelebile, come una traccia che il tempo non può cancellare. Adesso Dion torna a Castelcorvo ed entrambi si ritrovano a fare i conti con il passato, i ricordi, i sogni infranti e un sentimento che non è mai svanito. Ma stavolta le cose sembrano diverse: lui sta scrivendo un romanzo sulla loro storia e le emozioni che avevano sepolto riemergono con una forza inaspettata. Tra il desiderio di riavvicinarsi e il timore di soffrire di nuovo, Ede si trova di fronte a un bivio: proteggere il suo cuore o concedere a Dion una seconda possibilità, rischiando di farsi ferire ancora? Ma quando il destino sembra separarli per l’ennesima volta, Ede capirà che non tutto può essere lasciato al caso… e che l’amore ha bisogno di qualcosa di più di un finale perfetto. Scopri Land Magazine Antonella Benedetto Febbraio 9, 2025 Recensione “Dieci ultime volte”, l’ultimo libro di Mia Another A cura di Ci sono libri che ti chiamano, per mesi e mesi, un po’ come il canto di una sirena. Con Dieci ultime volte è stato così. All’inizio non Read More admin Febbraio 9, 2025 Dostoevskij in Siberia: gli anni di lavori forzati che segnarono il suo destino letterario Fëdor Dostoevskij è considerato uno dei più grandi scrittori della letteratura russa e mondiale, ma pochi sanno che una parte cruciale della sua formazione intellettuale e umana avvenne tra il Read More admin Febbraio 9, 2025 9 febbraio 1881: La morte di Dostoevskij e l’eredità di Delitto e castigo Il 9 febbraio 1881 si spegneva a San Pietroburgo uno dei più grandi scrittori della storia, Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Autore di capolavori intramontabili, Dostoevskij ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura Read More admin Febbraio 8, 2025 8 Febbraio 1976: Taxi Driver arriva sul grande schermo e cambia la storia del cinema (e dei tassisti) 8 febbraio 1976:  una data che ogni cinefilo dovrebbe cerchiare in rosso sul calendario. È il giorno in cui esce nelle sale Taxi Driver, il film che ha consacrato Martin Read More admin Febbraio 8, 2025 L’8 Febbraio 1587 Maria Stuarda veniva giustiziata L’8 febbraio 1587 è una di quelle date che Maria Stuarda, regina di Scozia, non avrebbe mai voluto segnare sul calendario. In effetti, dopo quel giorno, di calendari da sfogliare Read More Oriana Turus Febbraio 8, 2025 I Goonies: il film che tutti dovrebbero guardare A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More Cristina Ferri Febbraio 7, 2025 Ann Radcliffe: la pioniera del romanzo gotico che ispirò Jane Austen Di Cristina Ferri Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE Read More Cristina Ferri Febbraio 7, 2025 Ann Radcliffe:

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Segnalazione nuova uscita Giunti

“Il cielo era nostro” di Liz Kessler In occasione della Gionata della memoria, Giunti ha pubblicato un romanzo per ragazzi e ragazze ispirato a una storia vera. “Il cielo era nostro” è la testimonianza di come i legami d’amore, amicizia e famiglia riescano a far fiorire scintille di speranza, anche nei tempi più disperati. Liv Kessler ci racconta la storia di Leo, Elsa e Max, tre giovani amici nella Vienna del 1936; trascorrono insieme una giornata perfetta, ignari del fatto che intorno a loro l’Europa stia sprofondando nell’oscurità e che presto saranno crudelmente separati dalle braccia delle persone che amano. Le loro vite li porteranno in giro per l’Europa: Germania, Inghilterra , Praga e Polonia. Riusciranno mai a ritrovarsi? E, soprattutto, vorranno ancora rincontrarsi? Dall’autrice del bestseller “Emily Windsnap”, in libreria dal 02 gennaio. Consigliato per lettori dagli 11 anni in su.

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In cucina con Shakespeare: ricetta da Le allegre comari di Windsor

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More ricette In cucina con Shakespeare: ricetta da Le allegre comari di Windsor 24.01.25 società Da cosa deriva il detto “Non ho mica scritto Gioconda in fronte”? 24.01.25 storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 Pasticcio di Selvaggina – Le allegre comari di Windsor Caro diario, sono innamorato/a di… Nell’era social, in cui siamo perennemente connessi gli uni con gli altri, ci siamo quasi dimenticati delle care, vecchie lettere d’amore. Costantemente subissati di messaggi, ci siamo abituati a mandarne tanti (magari anche solo per aggiornare gli altri su cosa stiamo facendo). Ma a voi è mai capitato di ricevere un messaggio da un innamorato/a segreto/a? È quello che accade alle protagoniste dell’opera Le allegre comari di Windsor, di William Shakespeare. Falzastaffa tenta di conquistare Madama Paggi e Madama Gualdi (entrambe sposate) mandando loro una lettera pressoché identica, che differisce solo per il nome. Le furbe comari, in preda a uno spirito vendicativo, preparano una fitta rete per ingannarlo. Fanno credere all’uomo di ricambiare i suoi sentimenti fino a mettere in scena delle situazioni al limite del comico. Il seduttore, convinto di essere riuscito a conquistare entrambe, si lascia facilmente intrappolare dalle due dame. Noncurante di ciò che lo aspetta, si lascerà addirittura infilare in una cesta. Ci credereste? Nella I scena del I atto, Paggi chiede alla moglie di invitare i signori a entrare. C’è della buona selvaggina in forno, non possono rifiutarsi. Vediamo insieme come replicare a casa il Pasticcio di Selvaggina dei Paggi Ingredienti Per il ripieno: 500 g di carne di selvaggina mista tagliata a pezzetti 1 cipolla 1 carota 1 costa di sedano 2 spicchi d’aglio 1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro 1 bicchiere di vino rosso 400 g di pomodori pelati (o passata di pomodoro) Olio extravergine d’oliva Sale e pepe q.b. Per la besciamella:   500 ml di latte 50 g di burro 50 g di farina 00 Noce moscata q.b. Sale e pepe q.b. Per l’assemblaggio: 300 g di pasta fresca all’uovo per lasagne 100 g di parmigiano grattugiato Burro q.b. per la superficie Preparazione: In una pentola capiente scalda un po’ di olio e aggiungi la carne, facendola rosolare bene su tutti i lati. Metti da parte. Nella stessa pentola aggiungi la cipolla, la carota, il sedano e l’aglio tritati finemente. Fai soffriggere per qualche minuto. Rimetti la carne nella pentola con il soffritto, aggiungi il rosmarino e l’alloro, poi sfuma con il vino rosso e lascia evaporare. Aggiungi i pelati o la passata di pomodoro, aggiusta di sale e pepe e lascia cuocere a fuoco basso per circa 1-2 ore, o finché la carne diventa tenera. Mescola di tanto in tanto e aggiungi un po’ d’acqua se necessario. Per la besciamella: In un pentolino sciogli il burro a fuoco medio, aggiungi la farina e mescola energicamente. Aggiungi lentamente il latte caldo, continuando a mescolare per evitare grumi. Aggiusta di sale, pepe e aggiungi una grattugiata di noce moscata. Continua a cuocere finché la besciamella si addensa, quindi toglila dal fuoco. Cottura: Accendi il forno a 180°C. Assembla il pasticcio in una teglia rettangolare alternando strati di besciamella, pasta e ragù di selvaggina e infine spolvera con del parmigiano grattugiato. Ripeti gli strati fino a esaurire gli ingredienti e cuoci per circa 30-40 minuti.

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Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo

Il matrimonio con il delfino e la corona francese Il marito a lei destinato è un ragazzo malaticcio e fragile di quattordici anni; lo stato di salute del giovane non promette bene e il futuro della Francia è dunque incerto. «Malato e predestinato a una morte precoce» ci dice il biografo e storico Zweig. Anticipare le nozze con Mary Stuart sembra l’unica soluzione plausibile. Il delfino ottiene la corona matrimoniale, ma i Guisa, i parenti della sovrana, le estorcono un documento in cui essa si impegna a cedere alla corona francese il proprio paese in caso di morte prematura o senza eredi. Le nozze sono celebrate sotto lo sguardo del popolo e la sera viene allestito un banchetto pubblico. Lo sgambetto a Elisabetta Nel 1558, anno in cui Mary Stuart diviene regina di Francia, muore la regina d’Inghilterra Maria Tudor e sale al trono la sorellastra Elisabetta. Il popolo è incerto, dopotutto Enrico VII ha dichiarato il suo matrimonio con Anna Bolena illegittimo; quindi se Elisabetta viene considerata illegittima dal mondo cattolico, nessuno all’infuori di Mary Stuart ha il diritto di succedere al trono. È il momento di agire: il cattolicesimo è dalla sua parte, lei è già regina di Francia e Scozia, e in quanto pronipote di Enrico la corona le spetta di diritto. Anziché prendersi il regno con la forza, però, Mary commette un errore imperdonabile: fa aggiungere la corona inglese al proprio stemma e si fa chiamare pubblicamente “Angliae, Scotiae, Franciae et Hiberniae Regina”. Questo viene visto da Elisabetta come uno sgambetto, e d’ora in poi vedrà sempre sua cugina come una rivale. La morte di Enrico II Nell’estate del 1559, re Enrico II viene accidentalmente colpito durante un torneo e muore qualche giorno dopo, lasciando Caterina de Medici nell’ombra della nuova regina di Francia, Mary Stuart.  

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