Silvia Dal cin

MA CHI CI PENSA AI CAREGIVER?

Oggi, 10 ottobre, è la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Quando si pensa alla salute, si pensa sempre ai pazienti. E le persone che si occupano di loro? Sono i caregiver, cioè letteralmente i prestatori di cura, le persone di riferimento principali dei malati. La salute mentale del caregiver è spesso a rischio a causa del carico fisico, emotivo e psicologico del suo ruolo. I caregiver sono più esposti a stress, ansia, depressione, ma spesso trascurano loro stessi, non avendo tempo e modo di prendersi cura di loro stessi. Come aiutarli? Ad esempio dando loro modo di riposare, di “staccare”. Per aiutare i caregiver, è fondamentale offrire supporto pratico ed emotivo, incoraggiarli a prendersi cura di sé e a chiedere aiuto, e informarli sui servizi disponibili come quelli comunali, associazioni e contributi economici. L’accesso a questi aiuti avviene tramite i Servizi Sociali comunali, sportelli dedicati o attraverso le associazioni di categoria, che possono fornire consulenza, assistenza domiciliare e supporto psicologico.  La cosa più importante però, a mio parere, è riconoscere l’importanza del caregiver: il mio piccolo ringraziamento al loro duro lavoro è l’albo illustrato “Ogni giorno sarà come la prima volta”. Altea è la caregiver del nonno e ha il compito di “riportarlo a casa” ogni giorno. Grazie Altea e grazie a tutti i caregiver, che meritano aiuto e sostegno!

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Addio a Donatella Ziliotto, che portò Pippi Calzelunghe in Italia

” La casa editrice Salani, Gruppo editoriale Mauri Spagnol, saluta commossa Donatella Ziliotto, scrittrice, traduttrice, storica editor e fondatrice della collana Gl’Istrici”. È mancata oggi Donatella Ziliotto, che io conosco come autrice da quando sono piccina grazie al suo “Trollina e Perla”, uno dei primi libri che mi è stato regalato. Scrittrice, editor, curatrice, lavorò in Saggiatore, in Rai, in Salani, divenendo un punto fermo dell’editoria per ragazzi. Grazie a lei l’Italia conobbe Pippi Calzelunghe e Roald Dahl, tra gli altri. Fu lei a scoprire tanti autori italiani, come Bruno Tognolini. «Donatella è stata e sarà sempre un faro della Salani. Donna vulcanica, scrittrice originale, traduttrice insuperabile, editor nel senso più assoluto, dotata di un’intelligenza unica, di una cultura generale e letteraria profonda che è anche ironia, umanità, empatia, divertimento. Ha messo i bambini e la letteratura per ragazzi al centro del mondo e ha guardato il mondo dalla parte dei bambini. Semplice e raffinatissima al tempo stesso, lascia una scia chiamata qualità.» dichiara Mariagrazia Mazzitelli, direttrice editoriale di Salani. Da lettrice e autrice per bambini e ragazzi, non posso che dire grazie, Signora Donatella. Buon viaggio.

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Vajont – la strage degli innocenti

Il disastro del Vajont. Era la sera del 9 ottobre 1963; nel bacino artificiale del torrente Vajont, situato nella valle che porta il suo nome (al confine tra le province di Belluno e Pordenone) precipita un pezzo del soprastante Monte Toc. Si sapeva che sarebbe potuto succedere. Lo sapevano. Lo spiega benissimo Paolini nel suo spettacolo televisivo Vajont (che vi consiglio caldamente di vedere). Un pezzo di montagna che cade nelle acque del bacino alpino realizzato con l’omonima diga. La conseguente tracimazione dell’acqua contenuta nell’invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, che passa prima da Erto e Casso, paesi vicini alla riva del lago dopo la costruzione della diga, mentre il superamento della diga da parte dell’onda generata provocò inondazione e distruzione degli abitati della valle, tra cui Longarone, e la morte di 1917 persone, tra cui 487 bambini e adolescenti. Una strange di innocenti ancora vivida nella memoria di chi queste valli le abita, un monito a non lasciare che la legge dei soldi passi sopra le vite umane. Un monito, purtroppo, ancora spesso inascoltato.

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Mr Peanuts è italiano. Dal nord est all’America per scappare dalla povertà.

Mr. Peanut è il logo pubblicitario e la mascotte di Planters, un’azienda americana di snack di proprietà di Hormel . È un’arachide antropomorfa, nel suo guscio, che indossa l’abito formale di un gentiluomo vecchio stile , con un cappello a cilindro , un monocolo , guanti bianchi, ghette e bastone. Si dice che sia di origine britannica e il suo vero nome sia Bartholomew Richard Fitzgerald-Smythe 🤫😉 Allora perché dico che è italiano? Per due motivi: Uno – Mr. Peanuts è stato creato da Antonio Gentile, studente che nel 1916 presentò i suoi disegni a un concorso di design (fu lui a pensare per primo ad una arachide antropomorfa). Il suo progetto venne scelto e l’artista commerciale Wallach aggiunse poi monocolo, cilindro e bastone. Gentile e la sua famiglia ricevettero 5$ per la vittoria del concorso. Ma soprattutto fecero amicizia con il motivo numero Due per il quale dico che Mr Peanuts è italiano. Diventarono amici di Amedeo Obici, che pagò la retta scolastica a Antonio Gentile e ai suoi fratelli. Grazie a Amedeo, Antonio si laureò in medicina. Ma chi era Amedeo Obici? Il motivo numero Due – Amedeo nacque in Italia, in Veneto, a Oderzo (TV). Rimasto prematuramente orfano di padre, viveva insieme con la madre, il fratello e le due sorelle. Venne invitato a emigrare negli Stati Uniti. Lo zio, la moglie e i figli lo aspettavano infatti in Pennsylvania. Una volta giunto a Brooklyn nel marzo 1889, dopo il viaggio in nave dalla Francia, prese il treno verso Scranton, dove vivevano gli zii. Scese però alla fermata sbagliata, a Wilkers-Barre, sempre in Pennsylvania. Qui venne ospitato da un’altra famiglia italiana, i Musante, fruttivendoli. Mentre cercava di mettersi in contatto con gli zii, si innamorò della figlia dei Musante, Louise. Raggiunse gli zii ma poi tornò dalla sua innamorata, che sposò nel 1916. Divenne fruttivendolo come il suocero e imparò l’inglese alla scuola serale. Ma cosa c’entra Amedeo con Mr. Peanuts? Il suocero aveva in negozio una tostatrice per arachidi; Amedeo se ne costruì una artigianale e acquistò un carretto per vendere arachidi. Per vendere di più, si inventò un concorso nascondendo nei sacchetti le lettere del suo cognome, O, B, I e C. C’era solo una O ogni 50 sacchetti, che permetteva di vincere un orologio. Nel 1897 si mise in società con un altro italiano, Mario Peruzzi, grossista di alimentari. Fondarono insieme la Planters Peanuts Company nel 1906 e nel 1930 possedevano già quattro stabilimenti. Grazie al loro metodo innovativo di sbucciatura e bollitura delle arachidi, potevano offrire ai clienti arachidi tostate pulite. Il successo arrivò soprattutto grazie alle loro idee di marketing, come aveva già fatto con le lettere nei sacchetti: fortunata fu l’introduzione pubblicitaria della mascotte, Mr. Peanuts! L’azienda prosperò. Amedeo e Louise non ebbero figli ma si presero cura della loro comunità con amore parentale. Grazie a loro fu costruito un ospedale lungo la Route 460, ma anche uno in Italia proprio a Oderzo (TV) la città Natale di Amedeo. Una statua di Mr Peanuts, la loro mascotte, è esposta a Suffolk, dove vivevano, mentre una sembra essere stata regalata alla città di Oderzo (non ho ancora capito bene dove sia stata posta, ma andrò in esplorazione per voi e vi farò sapere!) (voci di corridoio mi dicono sia proprio nel cortile della scuola a lui dedicata). Curiosità:

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SIAMO TUTTI SUPER EROI, soprattutto se aiutiamo gli altri.

(…)C’è una cosa che accomuna molti supereroi: non sanno di esserlo fin dall’inizio. Lo scoprono poco a poco, lungo un percorso fatto di ostacoli, tentativi, piccole conquiste. È lo stesso cammino che compiono tanti bambini e ragazzi che vivono con una patologia o una disabilità.  E accanto a loro, passo dopo passo, c’è la loro squadra: le famiglie, gli amici, gli educatori, i terapeuti. Insieme imparano a riconoscere e ad allenare quei poteri interiori che permettono di affrontare anche le sfide più difficili. Raccontare questi percorsi, scriverli e condividerli, significa illuminare nuove possibilità. Significa mostrare che ciò che oggi sembra impossibile, domani può diventare realtà. Questa raccolta nasce proprio per questo: per dare voce a storie vere o immaginate, ma sempre autentiche. Storie in cui la diversità è bellezza, l’ostacolo è opportunità, e ogni piccolo gesto può rivelarsi un potere straordinario. Questo progetto è doppio dono: lo è per chi scrive e per chi legge, e lo è nel suo scopo concreto e generoso, che vuole sostenere chi ogni giorno lavora per accompagnare bambine e bambini nella scoperta e nello sviluppo dei loro super poteri. Perché i supereroi esistono. Basta imparare a guardarli con occhi nuovi. Ilaria Ciancaleoni BartoliFondatrice e Direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare Riceviamo e condividiamo la presentazione dell’antologia “SUPER EROI COME IO E TE” dall’ideatrice Monica Pasero: Robert m. Hensel diceva: “La mia disabilità mi ha aperto gli occhi per vedere le mie vere abilità.” I ragazzi “disabili”, sotto la loro apparente disabilità, custodiscono grandi doni e potenzialità. Dei veri e propri SUPERPOTERI. Ma è nella collettività, nell’ unione delle diversità, che possono scoprirli e questo grazie ai centri diurni dove i ragazzi si sentono parte di qualcosa, diventano grandi insieme; affrontano le loro paure, le loro difficoltà nel socializzare; e il loro spesso senso d’inadeguatezza scompare, grazie a questi ritrovi dove ognuno di loro con i suoi tempi, a poco a poco, si apre alla vita. Lontani in parte da quel mondo dispotico, da una società che corre troppo in fretta, che non ha tempo di spiegare, insegnare, ma pretende. Qui, invece, questi SUPEREROI dei nostri giorni, possono crescere senza paura, migliorarsi e imparare a vivere… Nel tempo si fanno amicizie e i tanti operatori che incontrano, iniziano a focalizzarsi in loro come figure amiche di cui fidarsi; quei sorrisi sempre diversi diventano per loro familiari, punti di riferimento nel loro quotidiano. Per i genitori divengono rassicurazioni: è difficile non essere sempre partecipi alla vita dei propri figli; spesso non si può fare altrimenti, non si può sempre proteggerli in prima persona, ma affidarli e fidarsi; per questo è davvero importante che le figure di riferimento possano darci sicurezza e serenità. Ecco perché ho scelto di realizzare questo progetto antologico solidale e contribuire nel mio piccolo, insieme ad altri autori, a sostenere queste realtà, nello specifico il Centro diurno casamica di Busca (Cuneo) che ha ospitato per tanti anni mio figlio, affetto da ritardo mentale su base genetica, i loro operatori hanno saputo accoglierlo, farselo amico e dargli una vita allegra, piena di tante attività adatte alle sue capacità ed emozioni. Grazie a loro ha potuto scoprire i suoi superpoteri perché ognuno di noi ne possiede, spesso anche più di uno! Basta solamente andare oltre alle nostre difficoltà e provare a crederci, a lottare come dei veri e propri supereroi perché in fondo i veri supereroi non sono quelli narrati nelle serie tv, ma siamo noi. Tutti noi! Esseri umani; ognuno con le proprie battaglie personali da combattere; limiti da abbattere, costruiti con le nostre paure e insicurezze. Sogni da conquistare.  Ciò che fa la differenza in questa lotta quotidiana è il non essere soli. Per questo è fondamentale sentirci partecipi della vita dei più fragili e tendere una mano…  perché siamo: “Invincibili vicini… Super Eroi come Io e Te, due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole”. (cit.) L’antologia si pregia della prefazione di Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Presidente della Osservatorio Malattie rare, che sentitamente ringrazio per la sua disponibilità. Un grazie di cuore ai 12 bravi autori e autrici che hanno trovato il tempo per scrivere un racconto per il mio progetto. Riccardo Mainetti, Monica Zaulovic, Andrea Carlo Bortolotti, Marco Petruzzella, Silvia Dal Cin, Claudio Poli, Eros Pessina, Giuseppe Storti, Pina Ligas, Stefano Carnicelli, Beatrice Varetto, Giuseppina Tesauro. Ma il grazie più grande andrà a chi acquisterà questa antologia, consapevole di dare il suo contributo a questo centro diurno e ai suoi splendidi Super eroi che lo frequentano. Link di acquisto: https://amzn.eu/d/blERFaJ  

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