Silvia Dal cin

Dal 22 al 28 settembre SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE SORDE

Dal 22 al 28 settembre si celebra una settimana internazionale molto importante quella dedicata ai diritti e alla cultura delle persone sorde. A partire da lunedì 22 settembre, ogni giornata avrà un tema e porrà l’attenzione su un specifico aspetto. Sul sito della WFD (World Federation of the Deaf) è possibile trovare l’intero calendario: International Week of Deaf People 2025 L’obbiettivo dell’intera settimana è quello di promuovere inclusione e uguaglianza per milioni di persone sorde in tutto il mondo. In particolare, il 23 settembre sarà la giornata internazionale delle lingue dei segni. La lingua dei segni italiana (LIS) è lo strumento con cui le persone sorde segnanti (perché sì, le persone sorde possono anche scegliere per vari motivi di non essere segnanti) ma anche molte altre persone – con speech o hearing impediment – comunicano quotidianamente in Italia. La LIS è stata anche oggetto di un breve approfondimento, dedicato ai bambini, all’interno del libro illustrato “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”. L’albo racconta la storia di un uccellino con una sola ala e un grande sogno: volare sopra l’Oceano, fino alle spiagge del Brasile. Proprio per mostrare ai bambini altre forme di inclusione e integrazione, First Letter editore ha sostenuto l’idea di allegare alla storia di Pio un breve approfondimento su una lingua italiana poco nota, la LIS appunto.

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IL 19 SETTEMBRE 1985 CI LASCIAVA ITALO CALVINO

«Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda pure quello che vuol sapere e Glielo dirò. Ma non Le dirò mai la verità, di questo può star sicura.» (Italo Calvino nella lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964).   Italo Calvino nacque a Cuba il 15 ottobre 1923, da genitori italiani. Il padre Mario, agronomo, era emigrato dapprima in Messico e poi a Cuba, dove dopo la guerra aveva portato la moglie, Eva Mameli, conosciuta nel 1920 in Italia dove lei insegnava botanica all’Università di Pavia (la prima donna in Italia ad avere una cattedra in botanica). Complice il nome che i suoi genitori gli dettero, oltre che il rientro in Italia nel 1925, quando aveva circa 2 anni, Italo Calvino non sentiva il legame con quella terra straniera in cui era nato. Cresciuto a San Remo, con la madre, il padre e il fratello Floriano, ebbe un rapporto complicato con la politica di allora. Per poter ottenere un incarico all’Università di Torino, dovette iscriversi al partito fascista. Un rapporto complicato lo ebbe anche con la religione, che su richiesta dei genitori non gli venne insegnata a scuola. Non nella politica nè nella religione, ma nella letteratura il giovane Calvino trova il suo mondo. Si appassionò alle opere ironiche, ai saggi, ai fumetti, alle poesie, ai testi teatrali. Tralasciando le vicessitudini legate alla seconda guerra mondiale e a ciò che questa comportò non solo per lui ma per tutto il Paese, dirò di lui solo ciò che riguarda la sua carriera letteraria. Rimandando ovviamente alla lettura di tutte le sue opere, voglio parlarvi di quella che contiene questa frase: «D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda» “Le città invisibili” è un testo di fantascienza che non è fantascienza. E’ il racconto di città che sono anche emozioni, profumi, rumori. Ognuna delle 55 città invisibili è un mondo a sè, ha un nome di donna e non è una città reale. Ma ci spinge a pensare al modo in cui noi viviamo e pensiamo il nostro mondo.  Il libro è anche il punto di partenza del bando “Le città fantastiche” dell’associazione IntArt: https://www.intart.it/2025/01/28/bando-le-citta-fantastiche-di-intart/ Calvino morì il 19 settembre 1985 a causa di una emoragia celebrale causata da un ictus. Oggi, 19 settembre 2025, nel quarantesimo della morte, facciamoci una domanda: qual è la mia città invisibile, la vita immaginaria che ho dentro? E poi proviamo a raccontarla agli altri.  PS. Il bando di Intart per gli illustratori si è concluso, 20 opere sono state selezionate! Ora tocca agli scrittori mettersi in gioco, trovate il bando qui: https://www.intart.it/2025/09/10/citta-fantastiche-di-intart-bando-rivolto-a-scrittori-e-scrittrici/?amp=1

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EVENTO SPECIALE: TOY STORY TORNA AL CINEMA

TOY STORY torna al cinema! Per il 30esimo compleanno del film d’animazione (al quale dedicheremo un articolo a novembre, il mese dell’effettivo compleanno) c’è una bellissima sorpresa sia per i fan sia per chi non ha mai visto il film – e potrà finalmente coprire questa grande lacuna! Il primo film della serie Toy Story torna infatti nelle sale cinematografiche dal 20 al 25 settembre. Non rimane che cercare il cinema più vicino a noi e prenotare il biglietto! Nel frattempo, vi lasciamo con cinque curiosità: Woody è doppiato in inglese da Tom Hanks e in italiano da Fabrizio Frizzi; Toy Story segna lo spartiacque tra i diversi stili di animazione: è il primo lungometraggio realizzato interamente in computer grafica; “Andy is coming!” è una frase oramai iconica e perfetta per giocare, anche con i bambini, ad essere giocattoli. Quando si sente la frase, bisogna smettere di fare qualsiasi cosa e lasciarsi cadere a terra, come pupazzi inanimati. Vince chi riesce a rimanere immobile e non far scoprire a “Andy” che i giocattoli si animano quando lui non è con loro; il marchio “Andy” sotto lo stivale di Woody e in generale scritto su tutti i suoi giocattoli è diventato parte anche della performance sanremese e all’Eurovision di Lucio Corsi; il film ha fatto sognare milioni di bambini, che si sono chiesti se i loro giocattoli prendessero vita quando non li guardavano. Ancora oggi molti genitori schierano i giochi di infanzia dei loro figli come se gli stessi volessero salutarli, quando partono per il college, università o se ne vanno dalla casa dell’infanzia (ispirandosi proprio ad alcune scene della serie di animazione Toy Story).

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AUGURI SUPER MARIO PER I TUOI PRIMI 40 ANNI

Super Mario, noto anche come Mario Bros. o semplicemente Mario, non è solo un videogioco ma è il simbolo di un’epoca. Mario Bros. è un videogioco prodotto da Nintendo e inizialmente pubblicato nel 1983 nelle sale giochi, per poi trasferirsi anche nelle console domestiche di tutto il mondo. Ma è il suo sequel, SUPER MARIO BROS, uscito nel 1985, ad essere considerato il primo vero “Mario”. Quindi, buon compleanno Mario! 40 anni! La sua data “di nascita” è infatti il 13 settembre 1985, quando il videogioco uscì per la console NES (Nintendo Entertainment System). Il personaggio di Mario era già stato usato in Donkey Kong come personaggio giocante (era Jumpman ed era un falegname che cercava di salvare la fidanzata dai barili tirati dal gorilla) ma è solo nella serie a lui dedicata che diventa il boss (il fratello Luigi appare da Mario Bros. in poi). Nel videogioco del 1983 Mario è un idraulico, trasportato attraverso i tubi nel Regno dei Funghi. Dal 1985, come dicevamo, diventa il personaggio principale della storia. Il videogioco è stato talmente di impatto nella cultura videoludica degli anni ’80  tanto che ad oggi la serie comprende più di 200 videogiochi. Mario è un idraulico e, a volte con il fratello Luigi, a volte da solo, a volte con un kart, vive diverse avventure per riuscire a salvare la principessa Peach o in generale per scappare dai nemici. L’ambientazione è fantasiosa ma ha sempre dei riferimenti alla professione di Mario. Il videogioco è talmente iconico che ormai tutti sanno riconoscere il fungo, il cubo giallo con il punto di domanda, il caratteristico berretto di Mario e del fratello (rosso il primo, verde il secondo). E che dire dei folti baffi? Noti a livello mondiale sono anche gli effetti e la colonna sonora della serie, che sono i più celebri e riconoscibili della storia dei videogiochi. Essendo un personaggio pop, a lui sono stati dedicati anche film, fumetti, serie d’animazione e ovviamente moltissimo merchandising.   Curiosità: ogni anno viene celebrato il Mar10 Day, il 10 Marzo (unendo Mar di March e il 10 del giorno, si ottiene Mar10) nella cerimonia di chiusura della trentunesima Olimpiade, tenutasi nel 2016 in Brasile, durante la quale la bandiera olimpica venne consegnata al successivo paese ospitante, il Giappone, era presente anche Super Mario! E venne interpretato dall’allora primo ministro giapponese Shinzo Abe!

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8 settembre, giornata internazionale dell’alfabetizzazione

8 SETTEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’ALFABETIZZAZIONE Che cos’è e perchè è stata istituita? La giornata internazionale dell’alfabetizzazione (Literacy Day) è una ricorrenza istituita nel 1965 dall’UNESCO per ricordare l’importanza dell’alfabetizzazione, processo centrale per combattere molte delle problematiche mondiali, come la violazione dei diritti umani, la mancata parità di genere, la povertà, la mortalità infantile e la diffusione di molte malattie. È ancora attuale? Assolutamente sì, perchè l’Unesco stima che nel mondo gli analfabeti sono circa 780 milioni di adulti (di cui il 64% donne). Ogni anno, inoltre, l’UNESCO affianca un tema a questa giornata, per cercare piani strategici per risolvere il problema. L’8 settembre si punta il faro sull’alfabetizzazione, che significa sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ma anche incoraggiare a mantenere e migliorare le proprie competenze. Leggere, scrivere, calcolare, anche usare la tecnologia sono capacità che noi diamo per scontate, fondamentali per poter svolgere un ruolo attivo nella società. Se possiamo sostenere, anche a distanza, programmi che combattono l’illiteratismo… facciamolo. È un fenomeno sociale che concerne tutta la comunità mondiale. Offrendo la possibilità di alfabetizzazione a bambini, uomini e donne nel mondo, possiamo davvero salvare delle vite. Saper leggere e scrivere, fare i conti, non significa “solo” poter essere autonomi nel proprio quotidiano, ma anche poter aspirare ad una vita migliore. In Italia il tasso di alfabetizzazione è molto alto, quasi il 100%, ovvero praticamente tutta la popolazione è in grado di leggere e scrivere. Il merito fu anche dello straordinario maestro Alberto Manzi, che tra il 1960 e il 1968, con il programma televisivo “Non è mai troppo tardi” insegnò a scrivere a circa un milione e mezzo di adulti italiani analfabeti. Nel nostro paese quindi la campagna da sostenere è quella contro l’analfabetismo funzionale: circa il 28% degli italiani tra i 16 e i 65 anni, dalle stime, non ha competenze di lettura e scrittura sufficienti per affrontare la vita quotidiana. Cosa significa? Pur sapendo leggere e scrivere, queste persone hanno difficoltà a comprendere efficacemente le informazioni scritte. Questo dipende certo anche da difficoltà di apprendimento, ma anche dalla mancanza di stimoli culturali e dalla scarsa qualità dell’istruzione ricevuta. La conseguenza è spesso la limitazione delle opportunità lavorative, la marginalizzazione e l’esclusione dalla società, la diffusione di false credenze e fake news. Possiamo oggi combattere questo fenomeno puntando sul sostegno e sul potenziamento delle iniziative delle librerie, biblioteche, dei centri culturali.

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