Silvia Dal cin

GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … il Gumbo di La principessa e il ranocchio

La principessa e il ranocchio è un film animato Disney del 2009. La protagonista, Tiana, è una principessa non convenzionale: di fatto non diventerò principessa se non alla fine della storia, mantenendo comunque un suo stile ben riconoscibile. La ricetta tratta dal cartone animato è quella del gumbo, comfort food preparato inizialmente per il padre della protagonista che, al rientro dal lavoro, trova ad attenderlo una zuppa calda e profumata. Ma cos’è e come si prepara il gumbo? È una zuppa tipica della Lousiana, che unisce carne, pesce, verdure e spezie, servita accompagnata dal riso. Per realizzarla ci servono 250 gr di burro (eh si!), 100 gr di farina 00, 1 cipolla tritata, 2 coste di sedano a rondelle, 2 foglie di alloro, 2 spicchi di aglio tritati, 2 litri d’acqua, 500 gr di gamberetti sgusciati, 200 gr di salsiccia, 250 gr di pomodorini tagliati, 1 peperone tagliato in strisce, sale e pepe, riso cotto in bianco, spezie e tabasco “a sentimento”. Iniziamo? Mettiamo in padella la salsiccia fresca spellata e sbriciolata con un filo di olio, fino a doratura. Togliamola dalla padella e nella stessa mettiamo cipolla e aglio a rosolare. Spento il fuoco sotto la padella, passiamo all’altra pentola. In una pentola grande facciamo sciogliere il burro, unendo poi la farina e mescolando. Aggiungiamo poi al composto la cipolla e l’aglio rosolati, il sedano, il peperone, il sale. Mescoliamo per 2 minuti e poi aggiungiamo l’acqua. A questo punto aggiugiamo anche il pomodoro e l’alloro, facendo cuocere finchè bolle. Abbassiamo poi la fiamma e lasciamo cuocere a fuoco lento per mezz’ora. Infine aggiugiamo la salsiccia già cotta e i gamberetti, il tabasco e terminiamo la cottura per un quarto d’ora. Serviamo poi la zuppa, accompagnandola con il riso in bianco. Buon appetito!

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AUGURI GERONIMO !

25 anni fa nasceva Geronimo Stilton, uno dei topi più famosi del mondo! Il topo giornalista creato da Elisabetta Dami continua a piacere a bambini e ragazzi. La scrittrice ha raccontato come Geronimo sia nato in ospedale, nel reparto pediatria, quando la sua ideatrice ha scoperto di non poter avere figli: ha trasformato la sua sofferenza in modo creativo e ha trovato un modo per rimanere vicino ai bambini ed arrivare a loro con gioia e simpatia. Il suo nome però non appare sulle copertine, perchè da subito è stato chiaro che Geronimo Stilton era ed è un personaggio vivo e, in quanto giornalista e scrittore, narra le sue avventure direttamente. In una città perfetta, in cui si punta sulla gentilezza, sull’amore per la natura e sull’amicizia, Geronimo, Tea e tutti i personaggi della seri, si vivono piccole e grandi storie. Dalla serie sono nati diversi spin-off, con protagonista Tea oppure ambientati in altri mondi (Viaggi nel mondo della fantasia) oppure sono state riprese opere famose, riadattate per i bambini e raccontate in “stile Stilton”. I numeri del suo successo: 25 come gli anni dalla creazione 52 le lingue in cui è stato tradotto 187 milioni le copie vendute in tutto il mondo 500 e più i titoli pubblicati 1 copia al minuto è la stima di vendita in Italia! Auguri allora Geronimo! Buon compleanno!

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GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … L’amatriciana di Un americano a Roma

Un americano a Roma è un film italiano del 1954. Il protagonista, interpretato da un memorabile Alberto Sordi, è Nando Mericoni. Il film è una satira di costume dell’Italia del secondo dopoguerra, alle prese con il crescente mito americano. Nando infatti vuole fare l’americano: trasforma la sua camera, il suo modo di parlare e fare, esasperando i genitori e la fidanzata. Una cosa però non può essere americanizzata: il cibo. Nella famosa scena infatti Alberto Sordi si siede a tavola e non riesce a resistere, nonostante il tentativo di americanizzarsi, al gettarsi con foga su un piatto di maccheroni. L’immagine è divenuta famosa in tutto il mondo, complici anche le tante stampe in bianco e nero che campeggiano in molti ristoranti italiani all’estero. Come si preparano i maccheroni del film? Se non vogliamo preparare anche la pasta in casa, concentriamoci sul sugo all’amatriciana! Ci servono 150 gr di guanciale, 200 gr di pomodori pelati e 30 gr di pecorino romano. A temperatura moderata facciamo “sudare” il guanciale, cioè lo facciamo caramellizzare in modo che perda il grasso. Una volta che il guanciale è rimasto croccante, togliamolo dalla padella, dove lasciamo il grasso. Aggiungiamo nella padella i pomodori ridotti in salsa, un pizzico di sale e lasciamo cuocere per 10 minuti sempre a fiamma bassa. Nel frattempo cuociamo la pasta. Una volta pronta la pasta (al dente) rimettiamo anche il guanciale in padella, aggiungiamo il pecorino grattuggiato e completiamo la cottura. Difficile resistere eh? Aveva proprio ragione Nando! Altro che yogurth e mostarda! “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo”. Buon appetito!

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PIMPA, PER SEMPRE 5 ANNI, ANCHE A 50 ANNI

Auguri Pimpa! La cagnolina a pois più famosa del mondo compie 50 anni! Per lei, tanti eventi organizzati – trovate i principali qui: Pimpa 50 La cagnolina Pimpa avrà per sempre 5 anni, sarà sempre la combinaguai preferita di tantissimi bambini e non lascerà mai il suo amato “padroncino” Armando. Nata “per caso” dalla matita di Altan, mentre giocava con la figlia allora duenne, la Pimpa è diventata uno dei personaggi più amati. Curiosa e vivace, ha lo spirito di una bambina di 5 anni, che esplora il mondo e poi torna sempre tra le amorevoli braccia “dell’Armando”. Pimpa ha un suo modo speciale di vedere il mondo, così magico che i suoi pois possono anche andare in giro da soli, la luna parla, il frigorifero ci racconta il suo contenuto, il mondo è così piccolo che si può girare in un giorno solo.   DA NON PERDERE: Il 23 maggio a Bologna non perdete la lettura animata dedicata ai più piccoli. Fino al 24 maggio sarà aperta la mostra a lei dedicata, in Salaborsa sempre a Bologna! Il 1 agosto debutterà a Verona il musical dedicato alla Pimpa, non perdetelo!   Sempre al sito sopra riportato trovate anche tanti giochi e attività a tema.

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LA BIMBA CHE VINSE L’OSCAR

Shirley Temple, riccioli d’oro Shirley Temple (nata Shirley Jane Temple), la famosa “Riccioli d’oro”, nacque il 23 aprile 1928 a Santa Monica.  La madre Gertrude, ballerina mancata, riversò tutte le sue ambizioni sull’unica figlia femmina.  Scoperta a soli tre anni dal regista Charles Lamont, diventò presto una child star — è ancora oggi la più famosa attrice bambina della storia del cinema — e nella seconda metà degli anni Trenta è stata la regina del botteghino americano.    Divenne celebre a livello planetario ben prima di compiere 10 anni. Intorno alla sua figura nacque uno dei primi e più colossali fenomeni di merchandising di sempre: bambole, libri, vestiti, perfino gomme da masticare.   I genitori di “Riccioli d’ oro” avevano inizialmente stipulato un contratto da 150 dollari a settimana, ma si resero conto in fretta che la piccola valeva molto di più: ottennero subito mille dollari alla settimana dagli studios. Divenne l’attrice più pagata della Fox (lavorò anche per la Paramount) e per 4 anni guadagnò 20.000 dollari a settimana!    Sullo schermo, la piccola Shirley interpretava bambine dolcissime, dotate di un acume e di una saggezza impressionanti per la loro età. Era anche cantante e ballerina di tip tap di tutto rispetto. Nel 1935 questa enfant prodige vinse un Oscar (aveva solo 7 anni!).  Durante la Grande Depressione i suoi film erano “luce” per la popolazione, tanto che Roosevelt disse: “Finché il nostro paese avrà Shirley Temple, noi staremo bene”. Girò circa 30 film tra i 3 e i 10 anni!  Raggiunta l’adolescenza il contratto con la Fox terminò e Shirley provò a reinventarsi con interpretazioni più adulte. Tra i 14 e i 21 anni girò poco più di 10 film.  A 17 anni (1945) si sposò per la prima volta ed ebbe una figlia, Linda. A causa dell’alcolismo del marito, ottenne il “divorzio per crudeltà” nel 1950. Nello stesso anno sposò un uomo d’affari, che non aveva mai visto nessuno dei suoi film (così dichiarò); ebbe da lui due figli, Charles e Lori.  A 22 anni si ritirò ufficialmente dalle scene. Intraprese una nuova professione: diventò ambasciatrice, con il cognome da sposata (Temple Black). Fu rappresentante degli USA all’ONU e ambasciatrice degli USA in Ghana e in Cecoslovacchia. Dichiarò che quello fu il miglior lavoro che avesse mai avuto.  Nel 1989, pubblicò il libro “Child star. An autobiography”. Fece parte dei consigli di amministrazione di molte multinazionali (tra cui The Walt Disney Company).  Morì il 10 febbraio 2014 in California, a 85 anni.    Curiosità: Lo “Shirley Temple” è un mocktail leggero, dissetante, a base di granatina alla melagrana, ginger Ale e ghiaccio, che affonda le sue radici nel glamour di Hollywood e nella magia dei film degli anni ’30. Il cocktail che porta il suo nome è stato creato appositamente per lei nei ristoranti di lusso di Hollywood, per permetterle di sentirsi una vera star anche dietro al bicchiere. Lo Shirley Temple è l’ analcolico più famoso in circolazione nonostante sia nel giro delle bevande da quasi un secolo. L’American Film Institute l’ha inserita al 18esimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.  Shirley aveva in realtà i capelli castano scuro e quasi lisci, ma per compiacere i produttori cinematografici divenne bionda: i suoi capelli, già da piccolissima, vennero tinti e sistemati ogni giorno in 56 boccoli perfetti.  In 16 dei 20 film che girò per la Fox, Shirley interpretò bambine con almeno un genitore deceduto.  Per *prolungarle l’infanzia” nel suo certificato la data di nascita fu spostata dal 1928 al 1929 e la bambina non conobbe la sua reale data di nascita finché non compì 13 anni!  Fu il primo personaggio pubblico a parlare apertamente di tumore al seno.   

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