Aprile 2025

Charlotte Bronte 21 aprile 1816 – 31 marzo 1855

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More ricorrenze Charlotte Bronte 21 aprile 1816 – 31 marzo 1855 21.04.25 libri RECENSIONE “AL DI LA’ DEL FIUME” – TERRE DI MEZZO 21.04.25 Eventi ADDIO PAPA FRANCESCO 21.04.25 ricette GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … il milkshake di Pulp Fiction 19.04.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo otto 17.04.25 libri SEGNALAZIONE NUOVA USCITA TERRE DI MEZZO 17.04.25 società Scontro tra Donald Trump e Harvard: l’università difende l’autonomia accademica e rifiuta le pressioni politiche 17.04.25 società Eric Dane annuncia di avere la SLA: il coraggio dell’attore di Grey’s Anatomy nel condividere la sua battaglia 17.04.25 Oggi 21 aprile ricordiamo la nascita di Charlotte Brontë In un’epoca in cui le donne erano relegate alla sfera domestica, Charlotte Brontë ha lottato per la propria indipendenza. Nelle sue opere troviamo eroine che si ribellano ai canoni imposti dalla società e che lavorano per la propria indipendenza. Sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell, Charlotte Brontë ci ha lasciato in eredità donne indipendenti, forti, che non si lasciano soggiogare né piegare. Parte del suo vissuto viene da lei trasposto all’interno dei suoi testi, come la perdita delle sue sorelle in collegio o l’amore per il proprio insegnante. Tra le sue opere maggiori ricordiamo Jane Eyre, Il professore, Villette. Il professore Inizialmente rifiutato dagli editori, è il primo romanzo di Charlotte Brontë. Il protagonista è un uomo colto che fugge da un lavoro pesante per trasferirsi in Belgio a insegnare e si innamora di una sua studentessa. Questo romanzo rispecchia una parte della vita di Charlotte. La scrittrice si innamorò infatti segretamente del suo professore, Monsieur Héger. Jane Eyre Jane Eyre è un romanzo di formazione che narra la vita di una giovane dai suoi primi anni in collegio fino al lavoro come istitutrice presso la casa di Mr. Rochester, col quale intraprenderà una storia d’amore impossibile. Villette Villette è l’ultimo romanzo di Charlotte, l’unico che non si conclude col matrimonio. La protagonista, Lucy Snowe, orfana e povera, si trasferisce a Villette per insegnare in un collegio femminile belga. Anche questo romanzo rappresenta parte del suo trascorso: Charlotte insegnerà lei stessa in una scuola belga.

Charlotte Bronte 21 aprile 1816 – 31 marzo 1855 Leggi tutto »

RECENSIONE “AL DI LA’ DEL FIUME” – TERRE DI MEZZO

Ho ricevuto questo bellissimo volume in omaggio, “Al di là del fiume”, da Terre di mezzo. Ringraziandoli per la fiducia, non posso che iniziare questa recensione lodando la qualità tecnica di questo doppio volume: si tratta infatti di un grosso libro a fumetti, bifacciale, dai colori intensi e dalla stampa perfetta. La storia si “incontra” fisicamente al centro del libro ma ci sono due copertine. Da un lato troviamo “Il grande arbusto”, dall’altro “Il cavaliere doppio”. Su entrambe le copertine è riportata la frase emblematica “Come nasce una guerra? Ogni parte ha la sua storia. Gira il libro e scopri l’altra”. Nella sua semplicità e allo stesso tempo complessità, questo fumetto della collana “Uau!” racconta incontri e scontri tra due gruppi diversi che vivono nel villaggio di Meltinpotto. Ogni gruppo pensa di essere migliore dell’altro, giudicandolo perchè diverso. In questo clima, basta ovviamente pochissimo, un semplice malinteso, per scatenare la guerra. Quanto è contemporanea questa situazione?  La soluzione sarà… no, non faccio spoiler. Ma vi consiglio tantissimo questo libro, anzi questi libri, perchè le storie sono due. Complimenti a Giuseppe Ferrario, ha prodotto un piccolo grande capolavoro! Consigliato dagli 8 anni in su, ma godibile anche per bambini leggermente più piccoli.

RECENSIONE “AL DI LA’ DEL FIUME” – TERRE DI MEZZO Leggi tutto »

ADDIO PAPA FRANCESCO

Oggi, giorno di Pasquetta, è mancato Papa Francesco (88 anni).Ieri, giorno di Pasqua, era apparso per l’ultima volta in Piazza San Pietro, a sorpresa.Primo Papa sudamericano della storia, è stato un Papa senza mezze misure: si è spessoschierato apertamente e le sue idee sono state molto criticate, soprattutto dai conservatori.Un Papa sicuramente controverso, molto amato da tanti ma anche molto criticato per alcunesue posizioni.In queste ore molte comunità si stanno esprimendo sulla qualità del suo papato, mentremolti fedeli si sono semplicemente chiusi nel silenzio. Piazza San Pietro (per ora nonblindata) si sta riempiendo di fedeli e curiosi, che sicuramente continueranno ilpellegrinaggio nei prossimi giorni (o più) in attesa della nomina di un nuovo Papa.Il suo pontificato è stato soprattutto rivolto agli “ultimi“, come ben chiaro dal suo primoviaggio come Papa a Lampedusa.Il giorno di Natale del 2024 aveva aperto (con enorme fatica, un fisico minato dalla malattiama un forte spirito) la porta del Giubileo, dando inizio al Giubileo 2025.La città di Roma e città del Vaticano stanno ospitando infatti in quest’anno il Giubileo e, aquesto punto, ospiteranno anche il funerale di Papa Francesco e l’elezione di un nuovoPontefice.Forti le immagini che lo ritraggono in due luoghi in particolare, nel silenzio assoluto: nelcampo di concentramento di Auschwitz nel 2016 e in Piazza San Pietro durante il lockdowndel 2020.Moltissimi i viaggi papali, soprattutto nei piccoli paesi poco visitati solitamente dai pontefici.La sera in cui venne eletto dichiarò “i cardinali sono venuti a prendermi alla fine del mondo”,sottolineando le sue origini argentine ma anche mettendo in evidenza già un modo pocoformale di comunicare. Molto spesso si è presentato in modo “poco ortodosso” ai fedeli(negli ultimi giorni si era ad esempio presentato coperto di un semplice poncho, con gliassistenti in maniche di camicia, andando in basilica per pregare). Semplicità, immediatezzae spontaneità sono stati suoi tratti distintivi.

ADDIO PAPA FRANCESCO Leggi tutto »

GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … il milkshake di Pulp Fiction

Pulp Fiction, regia di Tarantino, è un film del 1994. Un film particolare, diviso in blocchi scollegati, pieno di dialoghi lunghissimi, paradossali e divertenti, in cui le vicende si snodano senza rispettare l’ordine cronologico. In breve, c’è un killer che si innamora della moglie del capo, un pugile che rinnega una promessa e una coppia che tenta una rapina che va fuori controllo. Una storia di vendetta, violenza, redenzione. La trama ruota attorno a Vincent, uno degli scagnozzi del boss, che ad un certo punto si ritrova a dover “fare compagnia” alla moglie del boss, Mia. Finiscono così in un locale dove si tiene una gara di ballo. E qui compare il famoso Milkshake. C’è una battuta del film che dice proprio “Un Milkshake da 5 dollari”. Nella scena Vincent e Mia sono al Jack Rabbit Slim’s e parlano, mangiano e ballano – super famosa la scena in pista, con una formidabile Uma Thurman a piedi scalzi, sulle note di You Never Can Tell. Semplicissimo da fare, Vincent Vega lo chiama frappè. Mia Wallace lo ama insieme al suo hamburger. Per costare 5 dollari, un’enormità, deve essere proprio buono! Prepariamolo insieme! Ci servono 50 cl di latte intero, 4 palline di gelato alla vaniglia, ciliege candite e cioccolato. Montate la panna fresca con la vaniglia e mettetela a riposare in frigo. Frullate il gelato con il latte. Versate gelato e latte nel bicchierone, rifinite con la panna alla vaniglia, una ciliegina e scaglie di cioccolato. Se volete sentirvi un po’ femme fatale come Mia, non dimenticatevi una cannuccia!

GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … il milkshake di Pulp Fiction Leggi tutto »

Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo otto

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 scrittura creativa Scrivere un romanzo: la parola FINE è solo l’inizio della fine 22.01.25 libri Non si è quanti – e quali – libri si legge: ovvero cronaca di un lettore moderno 21.01.25 Terzo matrimonio, prigione e abdicazione Libera di amare Dopo la liberazione di Bothwell da tutte le accuse, Mary Stuart è finalmente libera di amarlo. Ma fare l’amante non le basta più; lei vuole sposarlo e donargli tutta se stessa, corona inclusa. Ma come può sposare un uomo di rango inferiore, nonché sospettato dell’assassinio di suo marito? Mary stessa comincia a raccogliere l’odio da parte dei lord e dei suoi sudditi. Il nome di Bothwell è stato visto per giorni sui manifesti di tutta la città, ma lei non lo ha punito né allontanato dalla corte; vuole bensì sposarlo e concedergli tutti gli onori. La sovrana quasi impazzisce; è convinta di essere incinta, ma l’accusa di adulterio pesa troppo sulla sua testa. Deve darsi da fare, liberare Bothwell da ogni sospetto e sposarlo: questo è il piano. Per seguire questo amore unilaterale, Mary perderà tutto, dignità compresa. Non ha più gli appoggi dei lord, che vorrebbero segretamente vendicarsi del suo amante. Nessuno la sostiene. Solo sua cugina Elisabetta sembra porgerle la mano. Quel che Mary ignora, però, è che Elisabetta la appoggia unicamente per proteggere i propri scopi. Dopotutto, i sudditi non possono ribellarsi contro una sovrana consacrata da Dio, no? Il rapimento Mary Stuart d’un tratto ha un’illuminazione: macchiare la reputazione di Bothwell incolpandolo di stupro. Se lei lo accusasse di averle fatto violenza, lui sarebbe costretto a sposarla per proteggere la propria reputazione. Il suo piano, nato dalla follia accecante di un amore non corrisposto, mosso solo dalla brama di potere, finirà col distruggerla e metterla alla gogna. Viene dunque organizzato un rapimento grossolano e precipitoso, una farsa improvvisata alla quale nessuno sembra credere. Il 24 aprile 1567 Mary fa visita per l’ultima volta a suo figlio Giacomo nel castello di Stirling. Al suo ritorno, viene rapita in maniera consenziente da Bothwell. Tornata vittoriosa in compagnia del suo presunto stupratore, si deve affrettare a scagionarlo; perfino il suo popolo vuole salvarla dalle sue grinfie. Mary Stuart è chiamata da tutti ad allontanarlo: nonostante le accuse contro di lui siano cadute, la verità è nota a molti. E questo matrimonio improvvisato, organizzato dopo soli tre mesi dalla morte di Darnley, è irrispettoso e pone lei stessa in una condizione politica sfavorevole. Che la sovrana abbia preso parte all’assassinio? Elisabetta non vuole, oppure finge di non credere a questa possibilità. Il matrimonio con l’assassino Il matrimonio viene celebrato in piena notte, nella completa indifferenza di tutti. «Non suona nessun organo, la cerimonia viene sbrigata alla svelta» scrive Zweig. Quale differenza con lo sfarzoso corteo francese! Nessuno partecipa a queste nozze, convinti che Mary abbia sposato proprio l’assassino di suo marito. I lord, che cospirano per fare fuori Bothwell, organizzano un esercito. Il 15 giugno si schierano contro i sovrani a Carberry Hill, ma nessuna delle due parti sembra voler fare sul serio. Alla sorda richiesta di seguire i lord a Edimburgo, la regina di Scozia è costretta alla resa e Bothwell si dà alla fuga. Da quel momento in poi, comincerà per Mary Stuart un periodo terribile che la porterà alla sua fine. La prigionia Invece di essere trasferita a Edimburgo, viene stabilita presso la casa del magistrato cittadino. Mary Stuart viene di fatto imprigionata, anche se i lord non se la sentono di parlare di prigionia; piuttosto, questo periodo deve servirle per decidere una volta per tutte di abbandonare Bothwell, lasciando che sia consegnato alla giustizia, per poter difendere quel minimo di onore rimastole. Ma Mary non cede. Il bambino che porta in grembo rischierebbe di essere dichiarato bastardo; una nascita prematura la farebbe inoltre accusare di adulterio. Non può permettersi che accada una cosa del genere, perciò lotta con le unghie e con i denti per difendere il suo amore impossibile. Intanto i lord la trasferiscono dalla casa del magistrato a Loch Leven, in un castello costruito in mezzo al lago, dove la padrona è Margaret Douglas, la madre di Moray. La condanna della “whore” Durante la fuga di Bothwell, viene commesso un errore imperdonabile che incastrerà Mary Stuart: Bothwell viene tradito da James Balfour, suo complice nell’assassinio di Darnley; così le “lettere dello scrigno”, con le prove firmate da Mary e i documenti privati del re in fuga, vanno a finire nelle mani dei lord. Tra queste lettere c’è un’aperta confessione al suo amato, scritta sul letto di morte di Darnley, in cui la sovrana si dichiara complice del delitto. Mary non ha più scelta: deve abdicare se vuole continuare a vivere. L’abdicazione Nel luglio del 1567, Mary firma tre documenti: l’abdicazione, l’incoronazione di suo figlio Giacomo come Giacomo VI di Scozia e l’affidamento della reggenza al suo fratellastro. Il tradimento di Moray Moray al potere farà in modo che Mary resti prigioniera a vita; le sue lettere sono da lui stesso divulgate a tutte le corti straniere, e il suo nome passa di bocca in bocca tra i suoi sudditi, insieme all’accusa di adulterio e assassinio. «Burn the whore», questo il loro grido di vendetta.[1] Tutti vogliono la

Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo otto Leggi tutto »

Consenso ai cookie con Real Cookie Banner